Snoezelen
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Lo Snoezelen è una forma di terapia per persone con autismo e varie disabilità dello sviluppo, demenza o lesioni cerebrali. Il termine è spesso usato come sinonimo di MSE (Multisensory environment, ovvero ambiente multisensoriale).
La metodologia, messa a punto da fine anni settanta a metà degli anni ottanta da due terapisti olandesi, Jan Hulsegge e Ad Verheul, prevede la realizzazione di ambienti dedicati a creare focus di attenzione e suggestioni attraenti al fine di promuovere la partner perceived communication tra persone con disabilità intellettive ed operatori. Snoezelen è contatto umano e rilassamento o attivazione in base alle esigenze specifiche, promosso attraverso stimoli sensoriali.
Principi[modifica | modifica wikitesto]
I principi che definiscono lo snoezelen aiutano il professionista a focalizzare l'attenzione sugli elementi di base di questo approccio. I principi sono:
- L'esperienza si svolge in uno specifico ambiente fisico.
- L'atteggiamento dei praticanti è "centrato sul cliente".
- Gli stimoli devono essere controllati in base alle esigenze del cliente.
- Il MSE è un mezzo per la comunicazione.
- L'ambiente sensoriale non è né positivo né negativo.
- Il professionista si basa sul punto di vista del cliente.
Applicazioni[modifica | modifica wikitesto]
La metodologia Snoezelen ha prodotto interessanti risultati con un crescente numero di malati di Alzheimer, in particolare intervenendo favorevolmente nel trattamento dei cosiddetti "BPSD", ossia i disturbi comportamentali nella demenza[1].
Lo Snoezelen è utilizzato anche al di fuori dell’ambito di cura, ad esempio nella prevenzione del burnout[1].
In particolare, esistono studi di caso in RSA e nuclei Alzheimer in cui vi sono stati evidenti risultati migliorativi nella gestione di momenti critici quali quelli del fare il bagno a malati di Alzheimer[1].
La progettazione di ambientazioni comprendenti strumenti con richiami all'acqua (colonne a bolle interattive, acquari finti, nuvole sospese sopra la vasca da bagno, sistemi di vibromusica) consente agli operatori di iniziare veri e propri percorsi di storytelling finalizzati ad un avvicinamento tipo "gentle care". Esistono anche ambienti ispirati allo Snoezelen che portano la persona ad entrare in acqua consenziente e senza grosse resistenze, al momento dell’igiene personale. Una volta ottenuta l'entrata in vasca, l'acqua svolge la sua potente azione di rilassamento anche attraverso manipolazioni leggere degli operatori e un colloquio che può protrarsi anche per 20 — 30 min.
Ricerche[modifica | modifica wikitesto]
La ricerca sui benefici del trattamento Snoezelen è scarsa, con disegni sperimentali variabili[2][3].
Un piccolo studio di ricerca condotto a Bruxelles ha confrontato il comportamento di nove pazienti adulti con autismo profondo sia in classe che in ambienti Snoezelen. Anche se i risultati individuali variano, lo studio riporta una riduzione del 50% del disagio e del comportamento stereotipato, e una riduzione del 75% di aggressività e autolesionismo nell'ambiente Snoezelen[4].
Non ci sono prove che Snoezelen sia efficace per il trattamento della demenza[2].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Snoezelen room: caratteristiche della metodologia e applicazioni cliniche, su State of Mind, 20 febbraio 2020. URL consultato il 25 luglio 2022.
- ^ a b Chung JCC, Lai CKY. Snoezelen for dementia. The Cochrane Database of Systematic Reviews 2002, Issue 4. Art. No.: CD003152. DOI: 10.1002/14651858.CD003152.
- ^ Lancioni GE, Cuvo AJ, O'Reilly MF. Snoezelen: an overview of research with people with developmental disabilities and dementia. Disabil Rehabil. 2002; 24: 175-84. PMID 11926258
- ^ Enrico oROFINO, Plurisensorialità e approccio Snoezelen : prospettive di lavoro interdisciplinare. URL consultato il 25 luglio 2022.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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