Sindrome di Wartenberg

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La sindrome di Wartenberg (chiamata anche cheiralgia parestetica) è una mononeuropatia della mano, generalmente causata da intrappolamento, compressione o trauma del ramo superficiale del nervo radiale.[1] L'area interessata è tipicamente sul dorso o sul lato della mano alla base del pollice, vicino alla tabacchiera anatomica, ma può estendersi sul retro del pollice e del dito indice e sul dorso della mano. I sintomi includono intorpidimento, formicolio, bruciore o dolore. Poiché il ramo nervoso è sensoriale, non vi è alcun danno di tipo motorio. Può essere distinta dalla sindrome di de Quervain perché non dipende dal movimento della mano o delle dita.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questa neuropatia fu identificata per la prima volta nel 1932 da Robert Wartenberg, un medico di origine bielorussa prima responsabile della clinica neurologica di Friburgo, quindi professore di neurologia presso l'Università della California.[3][4]

Cause[modifica | modifica wikitesto]

La causa più comune si ritiene sia la compressione a livello del polso, in particolare nel punto in cui il nervo radiale passa dai piani muscolari profondi in posizione più superficiale, nel piano sottocutaneo. La compressione può essere dovuta ad un braccialetto o un cinturino eccessivamente aderente (da qui il talvolta il nome di "neuropatia da polso") oppure all'uso di manette (altro riferimento gergale è appunto "neuropatia delle manette".[5][6] In casi più rari la sindrome sembra possa essere causata da interventi terapeutici (iniezione locale di steroidi) o chirurgici nell'area del polso che possono comportare una lesione del nervo: fra questi interventi possono rientrare anche quelli eseguiti per risolvere altre sindromi, come quella di de Quervain.[7] In alcuni casi, una volta escluse possibili cause di compressione, la sindrome sembra associarsi al diabete mellito.[8][9]

Studi recenti si sono concentrati soprattutto sulla possibilità che la lesione derivi dalla applicazione troppo stretta di manette, per le possibili implicazioni di responsabilità legale. Tuttavia questi studi sono stati ostacolati da difficoltà oggettive di follow-up, in quanto una grande percentuale dei partecipanti allo studio si trovava in stato di intossicazione quando era stata ammanettata.[10][11][12]

Il meccanismo fisiopatologico preciso è a tutt’oggi sconosciuto, in quanto non è chiaro se la pressione diretta da parte dell'elemento costrittivo sia la sola responsabile o se possa entrare in gioco anche una condizione di edema associato alla causa scatenante.

Segni e sintomi[modifica | modifica wikitesto]

I soggetti affetti da sindrome di Wartenberg si lamentano principalmente di intorpidimento, parestesia, sensazione urente e dolore nell'area del polso. Caratteristicamente i sintomi tendono a peggiorare ogni qualvolta sull'area interessata viene esercitata un'ulteriore pressione sulla zona (ad esempio quando si indossano bracciali o orologi eccessivamente stretti), così come quando il paziente effettua movimenti di flessione e pronazione del polso. I sintomi di solito in genere si risolvono da soli nell’arco di alcuni mesi, quando è possibile rimuovere la causa della restrizione.

Diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

La diagnosi della condizione è clinica. È spesso presente un Tinel test positivo nel punto in cui viene ad emergere la branca sensitiva del nervo radiale. Nei casi dubbi può essere tentata, nella sede della compressione, una infiltrazione di anestetico a scopo diagnostico; nel caso di sindrome di Wartenberg la procedura può dare la scomparsa della sintomatologia. È possibile richiedere a completamento diagnostico una elettromiografia (EMG) che però spesso è scarsamente indicativa.

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

In una fase iniziale il paziente deve essere trattato in modo conservativo. In particolare il medico cerca di risolvere il processo infiammatorio e l'edema ad esso associato con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Viene spesso prescritto l'utilizzo di un tutore ortopedico per mettere a riposo l'articolazione. Il ricorso ad infiltrazioni di cortisone o altri steroidi è piuttosto comune ma è stato contestato. È possibile anche il ricorso alla terapia laser ma l'efficacia dell'intervento è dubbia. Se la risposta del paziente ai precedenti trattamenti non ha dato esito positivo, è possibile procedere con la decompressione chirurgica. Nonostante ciò il paziente può andare incontro ad un danno permanente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lanzetta M, Foucher G, Entrapment of the superficial branch of the radial nerve (Wartenberg's syndrome). A report of 52 cases, in Int Orthop, vol. 17, n. 6, dicembre 1993, pp. 342–5, PMID 8163306.
  2. ^ Sprofkin BE, Cheiralgia paresthetica; Wartenberg's disease, in Neurology, vol. 4, n. 11, novembre 1954, pp. 857–62, PMID 13214286.
  3. ^ Ehrlich W, Dellon AL, Mackinnon SE, Classical article: Cheiralgia paresthetica (entrapment of the radial nerve). A translation in condensed form of Robert Wartenberg's original article published in 1932, in J Hand Surg Am, vol. 11, n. 2, marzo 1986, pp. 196–9, PMID 3514740.
  4. ^ Braidwood AS, Superficial radial neuropathy, in J Bone Joint Surg Br, vol. 57, n. 3, agosto 1975, pp. 380–3, PMID 1158953.
  5. ^ Dorfman LJ, Jayaram AR, Handcuff-related cheiralgia paresthetica, in Neurology, vol. 29, n. 6, giugno 1979, pp. 908–9, PMID 572019.
  6. ^ Chariot P, Ragot F, Authier FJ, Questel F, Diamant-Berger O, Focal neurological complications of handcuff application, in J. Forensic Sci., vol. 46, n. 5, settembre 2001, pp. 1124–5, PMID 11569553.
  7. ^ Chodoroff G, Honet JC, Cheiralgia paresthetica and linear atrophy as a complication of local steroid injection, in Arch Phys Med Rehabil, vol. 66, n. 9, settembre 1985, pp. 637–9, PMID 4038032.
  8. ^ Lazzarino LG, Nicolai A, Toppani D, A case of cheiralgia paresthetica secondary to diabetes mellitus, in Ital J Neurol Sci, vol. 4, n. 1, aprile 1983, pp. 103–6, PMID 6862837.
  9. ^ Massey EW, O'Brian JT, Cheiralgia paresthetica in diabetes mellitus, in Diabetes Care, vol. 1, n. 6, 1978, pp. 365–6, PMID 729451.
  10. ^ Stone DA, Laureno R, Handcuff neuropathies, in Neurology, vol. 41, n. 1, gennaio 1991, pp. 145–7, PMID 1985280.
  11. ^ Massey EW, Pleet AB, Handcuffs and cheiralgia paresthetica, in Neurology, vol. 28, n. 12, dicembre 1978, pp. 1312–3, PMID 569793.
  12. ^ Grant AC, Cook AA, A prospective study of handcuff neuropathies, in Muscle Nerve, vol. 23, n. 6, giugno 2000, pp. 933–8, PMID 10842271.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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