Simbakubwa kutokaafrika

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Simbakubwa
Comparazione delle dimensioni tra un esemplare di Simbakubwa kutokaafrika e un uomo
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Creodonta
Famiglia Hyaenodontidae
Genere Simbakubwa
Nomenclatura binomiale
Simbakubwa kutokaafrika
(M. Borths e N. Stevens, 2019)

Simbakubwa kutokaafrika (che in lingua swahili significa "grande leone d'Africa") è un mammifero carnivoro estinto, appartenente ai creodonti. Visse nel Miocene inferiore, circa 23 milioni di anni fa, e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Kenya. Secondo gli esperti, il peso di questa creatura poteva raggiungere fino a 1.500 kg, come gli elefanti che vivevano in quell'epoca,[1] il che lo renderebbe il più grande mammifero carnivoro terrestre mai esistito, molto più grande dell'attuale orso polare.[2][3]

Fossili[modifica | modifica wikitesto]

I resti dell'animale, un pezzo di mandibola inferiore con un canino, un premolare e un molare e altri denti e qualche osso, erano stati trovati già da decine di anni, ma fino al 2019 erano stati attribuiti a una specie più piccola, Hyainailouros napakensis.[3] Questi fossili erano stati infatti ritrovati da contadini kenioti a Meswa Bridge, nel Kenya occidentale, e in seguito gli studiosi Matthew Borths e Nancy Stevens pubblicarono i ritrovamenti dopo aver esaminato i fossili che erano stati conservati al Nairobi National Museum in Kenya per decenni.[4] I leggeri segni di usura sulla dentatura indicano che l'olotipo era un giovane adulto al momento della sua morte. Lo studio dei resti postcranici indica che Simbakubwa era in possesso di una posizione di camminata semi-digitigrada.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Simbakubwa pesava circa 1500 kg, il che lo renderebbe il più grande mammifero carnivoro terrestre mai esistito,[2] e aveva una posizione di camminata semi-digitigrada.[2] Questo maestoso animale era provvisto di denti enormi: secondo i ricercatori, infatti, nonostante i resti ritrovati appartengano ad un animale morto relativamente giovane (data la poca usura della dentatura), la sua mascella è molto più grande di quella di un leone moderno adulto.[3] Con i suoi canini poteva tranciare la carne, mentre i suoi molari gli permettevano di rompere le ossa.[3]

Matthew Borths dell'Università di Duke, autore principale dello studio pubblicato sul Journal of Vertebrate Paleontology nonché co-direttore della ricerca con l'Ohio University, ha specificato che proprio da questi suoi denti enormi si può evincere che il Simbakubwa fosse carnivoro specializzato significativamente più grande del leone moderno e probabilmente più grande di un orso polare.[1] Il fatto che questo gigantesco animale sia vissuto in quello che è il Kenya moderno circa 23 milioni di anni fa (Miocene inferiore), un periodo chiave nell'evoluzione dei mammiferi carnivori, potrebbe far luce sul modo in cui predatori e rapaci giganti si siano evoluti per milioni di anni verso la fine del Paleogene.[1]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Gli studiosi hanno ipotizzato che con le sue enormi dimensioni il grande leone africano potesse andare a caccia di elefanti e ippopotami.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Kenya, scoperto un "Leone Gigante" di 20 milioni di anni fa: pesava come un elefante, in Il Messaggero, 18 aprile 2019. URL consultato il 1º agosto 2020.
  2. ^ a b c d M. R. Borths e N. J. Stevens, Simbakubwa kutokaafrika, gen. et sp. nov. (Hyainailourinae, Hyaenodonta, 'Creodonta,' Mammalia), a gigantic carnivore from the earliest Miocene of Kenya, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 39, 2019, p. e1570222, DOI:10.1080/02724634.2019.1570222.
  3. ^ a b c d e Scoperto in Kenya un “leone africano” gigante, molto più grande di un orso polare, in La Stampa, 18 aprile 2019. URL consultato il 1º agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2019).
  4. ^ C. Zuckerman, This new species of ancient carnivore was bigger than a polar bear, su nationalgeographic.com, National Geographic, 18 aprile 2019. URL consultato il 18 aprile 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]