Sardinioides

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Sardinioides
Fossile di Sardinioides monasteri
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Myctophiformes
Famiglia Neoscopelidae
Genere Sardinioides

Il sardinioide (gen. Sardinioides) è un pesce osseo estinto, appartenente ai teleostei. Visse nel Cretaceo superiore (circa 85 - 75 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa e in Libano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce possedeva una testa piuttosto grande, un corpo moderatamente allungato e, in generale, un aspetto tipico dei pesci ossei di mare aperto. Le dimensioni variavano da circa 5 centimetri di lunghezza (nella specie Sardinioides pusillus) a oltre 10 centimetri. La volta cranica era appiattita e le ossa parietali si incontravano a metà, mentre la regione interorbitale era ampia. Il suspensorium mandibolare era quasi verticale, e i denti minuscoli e molto ravvicinati. La zona delle guance era dotata di scaglie, mentre i raggi branchiostegali erano 9. Le vertebre (tra le 30 e le 40 unità) possedevano centri striati longitudinalmente e più alti che allungati. Le pinne erano dotate di raggi non allungati, ma alcuni raggi nella parte anteriore delle pinne mediane erano spinosi. Le pinne pettorali erano delicate e piccole, e si inserivano ben al di sopra del margine ventrale. Le pinne pelviche, invece, erano più grandi e robuste, dotate solitamente di 7 raggi, ed erano opposte alla pinna dorsale, che era posta quasi al centro del corpo e possedeva tra i 10 e i 18 raggi a seconda delle specie. La pinna anale era piuttosto alta e quella caudale leggermente forcuta. Le scaglie erano grandi e uniformi, finemente dentellate lungo il bordo posteriore, e non vi era alcun ispessimento di queste lungo la linea laterale.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

I primi fossili di questo animale vennero descritti da Louis Agassiz nel 1839; lo studioso li attribuì a una nuova specie del genere Osmeroides (O. monasteri) e a una specie del genere attuale Clupea (C. minima). Fu solo nel 1858 che Marck, per queste e altre specie, istituì il nuovo genere Sardinioides. I fossili di questo animale sono molto comuni nel giacimento di Sendenhorst in Germania, ma sono stati ritrovati vari fossili anche in Inghilterra, in Italia (dove è stata ritrovata la specie S. frigoae) in Libano.

Fossile di Sardinioides crassicaudus

Sardinioides è stato attribuito in passato a vari gruppi di pesci ossei, ed è stato considerato un possibile antenato del grande gruppo degli acantotterigi. Attualmente è considerato un rappresentante basale dei mictofiformi, ed è classificato nella famiglia Neoscopelidae, comprendente anche forme attuali.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • W. Marck, “F ossile Fische, Krebse und Pflanzen aus dem Plattenkalke der jüngsten Kreide in Westphalen,” Paläontographica 11, 1–83 (1863–1865).
  • A. S.Woodward, Catalogue of the fossil fishes in the British Museum. Pt. IV. Trust. Brit. Mus. (Natur. Hist.) (1901).
  • A. S. Woodward, The Fossil Fishes of the English Chalk (Paleontogr. Soc. Monogr., London, 1902), pp. 1–56.
  • P. Goody, “The Relationships of Certain Upper Cretaceous Teleosts with Special Reference to the Myctophiforms,” Bull. Brit. Mus. (Nat. Hist.) Geol. (Suppl. 7) (1969a).
  • Prokofiev, A. M. 2006. Fossil myctophoid fishes (Myctophiformes: Myctophoidei) from Russia and adjacent regions. Journal of Ichthyology 46:38–83.
  • Taverne, L. 2008. Les poissons crétacés de Nardò. 28°. Sardinioides frigoae sp. nov. (Teleostei, Myctophiformes, Sardinioididae). Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Geologia Paleontologia Preistoria, 32: 9-17.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]