Sandrine Dole

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Sandrine Dole

Sandrine Dole (1976) è una designer francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sandrine Dole nasce in Francia nel 1976. Dopo una formazione nel 1996 in design grafico, si laurea nel 2001 in creazione industriale a Parigi con una tesi in design interculturale dal titolo Celui qui tisse les liens. La sua tesi si focalizza sulle tecniche di cucina in Camerun, la produzione di pentole e sulla creazione di un progetto di strumentazione da cucina per ristoratrici di strada camerunesi. Lavora in Camerun tra il 1999 e il 2007.

Nel 2006 si trasferisce a Marrakech, dove attualmente vive. Il suo lavoro è esposto all'interno del Salon du design della Biennale di Dakar del 2000, in Design made in Africa (2004-2007)[1] e in New Africa (2007-2009). Nel 2007 contribuisce ad una conferenza all'ENA Ecole national d'architecture del Marocco. Nel 2010 è relatrice nella conferenza Design au choix! durante la Biennale di Dakar[2] e nello stesso anno espone a Dakar durante la terza edizione del Festival Mondial des Arts Nègres.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

L'attività di Sandrine Dole si concentra sul design producendo prodotti, ricerche, design di interni, allestimenti, grafica (siti, loghi, design grafico di pubblicazioni, video, fotografie) e corsi di formazione[3]. Nel 2003 collabora alla realizzazione del workshop Bessengue City e all'avviamento di ArtBakery promossi a Douala dall'artista Goddy Leye. Dal 2003 al 2011 Sandrine Dole collabora con l'architetto Danièle Diwouta-Kotto alla realizzazione della pubblicazione Suites architecturales: Kinshasa, Douala, Dakar producendo le fotografie nelle tre città e l'impaginazione[4].

Design e allestimenti[modifica | modifica wikitesto]

Un arco della memoria realizzato all'interno del progetto Douala città d'arte e di storia.

L'approccio al design di Sandrine Dole si concentra sull'analisi dei processi di produzione artigianali e semi-industriali locali e sui modi per potenziare queste produzioni creando nuovi prodotti o rinforzando i prodotti esistenti. I suoi progetti partono da un'accurata analisi sul campo e dalla conoscenza in prima persona di materiali e di tecniche di produzione (legno, metallo, ceramica, cuoio, cotone, rafia…). Lavorando in particolare in Camerun e Marocco, i progetti di Sandrine Dole sono realizzati per diversi tipi di committenti: privati, aziende, associazioni, centri culturali e d'arte, artisti, architetti, organizzazioni di cooperazione allo sviluppo ed enti internazionali. Un caso particolare è il progetto Resto-rue concepito specificatamente per ristoratrici di strada. La collaborazione con committenti diversi produce progetti trasversali che hanno punti di contatto con l'artigianato, le arti visive, l'architettura, il commercio equo-solidale, il riciclaggio e il recupero di materiali di scarto, la valorizzazione di tecniche e materiali tradizionali e la professionalizzazione del settore del design in Africa e Nord Africa.

  • Pat'a mambo, 1999. Design di interni e linea di mobili per Alliance française di Bangui, realizzata in Camerun per il Cabinet d'Architetture Diwouta di Danièle Diwouta-Kotto. Il progetto è stato presentato alla Biennale di Dakar del 2000[5].
  • Resto-rue, 2001-2002. Strumentazione da cucina realizzata per potenziare e professionalizzare i restaurant de rue (ristoranti di strada), attività del settore informare in Camerun. Il progetto è stato realizzato con una borsa di Queslen-Cnam e FIPC-Unesco[6].
  • 2004. Design di interni e linea di mobili per Création + in Camerun.
  • Allestimento dell'esposizione di design Fil conducteur, 2005. Progetto realizzato per il Centro culturale francese di Douala[7].
  • Pidgin, 2004-2007. Collezione di ceramiche realizzata per Akkal in Camerun e Marocco[8]. La collezione è stata esposta all'interno dell'esposizione internazionale itinerante Made in Africa[1].
  • Croisée, 2005-2007. Collezione di mobili realizzata in Camerun.
  • L'Ombre verte, Collezione di mobili in edizione limitata per Akkal realizzati in Camerun e Marocco. Questa serie di mobili nascono per creare ambienti vegetali.
  • L'Arche, 2006-2007. Segnaletica urbana per siti storici realizzata a Douala all'interno del progetto Douala ville d'art et d'histoire promosso da doual'art[9].
  • Brique de vert, 2008. Collezione di vasi da giardino impilabili e realizzati in Marocco.
  • Dar Maalma II, 2009. Allestimento della fiera di artigianato promossa dall'associazione Bouregreg in Marocco.
  • Trait d'union, 2009. Collezione di prodotti per la casa e di moda realizzati in Madagascar all'interno del programma Madacraft d'Ethnik.org et Planetfinance.
  • Allestimento di due stand del SIAO Salone dell'artigianato di Ouagadougou in Burkina Faso, 2010. Gli allestiment sono stati realizzati per il programma RC-Tec di Safem-APCM-Guilde-Ethnik.org.
  • Contrast city, 2011. Collezione di prodotti per la casa realizzati in caucciù di recupero e creati attraverso una filiera di commercio equo in Marocco.

Attività didattica[modifica | modifica wikitesto]

Le attività didattiche di Sandrine Dole sono orientate alla professionalizzazione di artigiani e al potenziamento delle loro produzioni. Sandrine Dole ha tenuto corsi e realizzato strumenti di formazione in Camerun, Marocco e Niger su commissione di UNESCO, Association Bouregreg, ADS, Artisancoonect, Fondazione Zakoura, ITC-ONU, RC-Tec du Safem-Guilde-APCM-Ethnik.org.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Design made in Africa, Catalogue d'exposition, Co-édition Jean-Michel Place/Afaa, France, 2004.
  2. ^ C. Thiam, Journée de réflexion: l'avenir du design africain menacé, Le Quotidien, Sénégal, 13/05/10; Y.A. Ndiaye, Journée du design, Quotidien événementiel, Dak'art actu, Sénégal, 11/05/10.
  3. ^ C. Huon de Penanster, Artisane partisane du design in La Tribune de Marrakech" Journal trimestriel, Rubrique Déco-Visions d'intérieur, Maroc, 2e trimestre 2009.
  4. ^ Danièle Diwouta-Kotto (photo-graphisme Sandrine Dole), Suites architecturales: Kinshasa, Douala, Dakar , Edition VAA, 2010. L'opera è concepita come la prima pubblicazione della collana D'architetures & d'Afrique.
  5. ^ Dak'art 2000 - Biennale de l'Art africain contemporain, Catalogue d'exposition, éditions Eric Koehler, France, 2000.
  6. ^ Luisa Sandrone, C'è un'altra Africa in "Famiglia Cristina", n°36, 2006; Y. Monkam, Pourquoi pas des ustensiles en céramique? in "Amina", Rubrique Réussir, Cameroun, n°394, 2003; Iolanda Pensa, Pentole d'Africa - Virtù e curiosità di un oggetto povero ma vitale, in "Africa" 2000.
  7. ^ M. Obam, Identité : le tabouret, entre tradition et modernité, Mutations Quotidien, Cameroun, 15/11/2005.
  8. ^ C. Huon de Penanster, A chacun sa cuisine in "La Tribune de Marrakech", Rubrique Déco-Visions d'intérieur, Maroc, 2e trimestre 2009; Spécial Asie, Magazine, Maroc in "Déco actuelle", janvier-février 2008; Terre noble in "Art de vivre (ADV)", hors série, Rubrique Déco design, Maroc, 2008; Camielle Virot, La Poterie africaine, les techniques céramiques en Afrique noire, éditions Argile, collection Granit, France, 2005.
  9. ^ Danièle Diwouta-Kotto (photo-graphisme Sandrine Dole), Suites architecturales: Kinshasa, Douala, Dakar , Edition VAA, 2010, p. 58.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN162882697 · ISNI (EN0000 0001 1192 0820 · BNF (FRcb16256546h (data) · WorldCat Identities (ENviaf-162882697