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Salòt

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Salòt
Origini
Luogo d'origineItalia (bandiera) Italia
DiffusioneBra
Zona di produzioneBra
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principali
  • burro
  • uova
  • latte
  • confettura di albicocche
  • cedro candito
  • uva sultanina

Il salòt (lett. "salotto" in lingua piemontese) è un dolce tradizionale di Bra, in Piemonte.[1]

Etimologia e storia

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Le origini del dolce, così come il suo nome (che significa "salotto"), non sono chiari.[2][3] Secondo alcune fonti, il salòt risalirebbe al 1835, anno in cui sarebbe stato inventato nella pasticceria Converso di Bra,[4] mentre altri sostengono che sia nato a cavallo fra l'Ottocento e il Novecento nella medesima cittadina.[2] Oggi il salòt viene preparato in occasione dell'Epifania soltanto in qualche pasticceria di Bra.[1][2][3]

La ricetta originale prevede l'utilizzo di una pasta da pane a cui si aggiungono un 10% di lievito, un 25% burro e del latte. Quando l'impasto avrà raggiunto una consistenza ottimale, aggiungere un tocco di sale. Quindi si tira la sfoglia e se ne tagliano due cerchi uguali. Sopra uno di questi si spargono della confettura di albicocche, del cedro candito e dell'uva sultanina; quindi si copre il tutto con l'altro disco. Dopo essere stato messo a lievitare, e insaporito con lo zucchero a velo, il salòt viene inciso con dei motivi a rombi e sottoposto a una fonte di calore proveniente dall'alto (cottura "a salamandra") per venti minuti. Oggi il dolce si prepara usando la pasta brioche al posto di quella di pane.[1][2][4]

Per tradizione, viene inserita una fava all'interno della torta: chi la troverà, sarà fortunato per tutto l'anno.[4][5]

  1. ^ a b c autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane., Slow Food, 2010, p. 610.
  2. ^ a b c d 500 eccellenze piemontesi, Slow Food, 2008, p. 42.
  3. ^ a b I dolci delle feste, Touring, 2004, p. 146.
  4. ^ a b c Dolci della befana, mai provato il salòt?, su slowfood.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  5. ^ Giro d’Italia attraverso le torte da forno. Raccontate dai giovani pasticceri di Alma, su dolcegiornale.it. URL consultato il 16 giugno 2020.

Collegamenti esterni

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