Saccostomus

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Saccostomus
Saccostomus campestris
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Sottordine Myomorpha
Superfamiglia Muroidea
Famiglia Nesomyidae
Sottofamiglia Cricetomyinae
Genere Saccostomus
Peters, 1846
Specie

Vedi testo

Saccostomus (Peters, 1846) è un genere di roditori della famiglia dei Nesomiidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Al genere Saccostomus appartengono roditori di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 94 e 188 mm, la lunghezza della coda tra 30 e 81 mm e un peso fino a 85 g.[1]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è sottile e presenta un rostro non accorciato e una regione inter-orbitale considerevolmente ristretta. Le creste sopra-orbitali sono poco sviluppate o spesso assenti, le placche zigomatiche sono leggermente troncate superiormente. Il palato è ampio e presenta due fori lunghi e larghi, la bolla timpanica è grande e rigonfia.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è tozzo, con arti brevi e ricoperto di una pelliccia molto soffice. La testa è larga e sono presenti delle tasche guanciali ben sviluppate che si estendono posteriormente fino all'altezza delle spalle. Le orecchie sono relativamente corte e rotonde. La coda è notevolmente accorciata, normalmente lunga meno della metà del corpo è tozza alla base è gradualmente si restringe verso l'estremità. Le zampe anteriori sono piccole, i piedi sono larghi e corti, tutti forniti di cinque dita. Le femmine hanno 5-6 paia di mammelle.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è diffuso nell'Africa orientale e meridionale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende 2 specie.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Novak, 1999.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Saccostomus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898
  • David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume III-Rodents, Hares and Rabbits, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122532

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