Rodulf Haraldsson

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Rodulf Haraldsson, chiamato a volte Rudolf, dalla lingua norrena Hróðulfr (... – giugno 873), è stato un capo vichingo che razziò l'arcipelago britannico, il regno dei Franchi Occidentali, la Frisia e la Lotaringia tra l'860 e l'873.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Harald il Giovane e nipote di Rorik di Dorestad, nonché parente di Harald Klak e Godfrid Haraldsson, ma fu la "pecora nera della famiglia".[1] Fu battezzato, ma non si sa in che circostanze.[1] La sua carriera è oscura, ma racconti simili si trovano nelle principali serie di Reichsannalen del tempo: gli Annales Bertiniani della Francia occidentalis, gli Annali di Fulda del Francia orientalis e gli Annales Xantenses della Francia Media.[1] Morì nel fallimentare tentativo di imporre un danegeld agli abitanti di Ostergo.[2]

Nell'864 Rodulf guidò un gruppo di mercenari (locarii) ino Lotaringia per ottenere un pagamento da Lotario II, il quale raccolse quattro denari per ogni mansus (proprietario terriero) del regno, così come molto bestiame e molta farina, vino e birra.[1][2] La sola fonte che ne parla sono gli Annales Bertiniani:

«Hlotharius, Hlotharii filius, de omni regno suo quattuor denarios ex omni manso colligens, summam denariorum cum multa pensione farinae atque pecorum necnon vini ac sicerae Rodulfo Normanno, Herioldi filio, ac suis locarii nomine tribuit.»

(EN)

«Lothar, son of Lothar, raised four denarii from every manse in his whole kingdom, and handed over the sum in cash, plus a large quantity of flour and livestock and also wine and cider, to the Norseman Hróðulfr [Rodulf], son of Haraldr [Harald], and his men, all this being termed a payment for service»

(IT)

«Lotario, figlio di Lohario, raccolse quattro denarii da ogni parrocchia del regno, e fornì la cifra in contanti, più una gran quantità di farina e bestiame ed anche vino e sidro, al norreno Hróðulfr [Rodulf], figlio di Haraldr [Harald], ed ai suoi uomini, tutto ciò fu un pagamento per il servizio.»

La parola tradotta "sidro" o "birra", sicera, deriva dall'antico ebraico e può riferirsi a qualsiasi bevanda alcolica tranne il vino. È stata tradotta sharbat.[2] Non viene riportato l'ammontare totale del denaro pagato. È dibattuto il fatto che sia stato pagato come stipendio o tributo: Einar Joranson non lo dice, ma Simon Coupland ha supposto che locarii (plurale di locarium) viene spesso usato nelle fonti carolingie per indicare i pagamenti per servizi di mercenari, opposto al tributum che era un pagamento difensivo.[1][2]

Due volte nell'872 Rodulf si unì allo zio Rorik, facendo visita a Carlo il Calvo, come registrato negli Annales Bertiniani:

(EN)

«On 20 January he [Charles the Bald] left Compendio and went to the monastery of [name missing in surviving manuscripts] to hold talks with the Norsemen Hrørek [Rorik] and Hróðulfr [Rodulf]. . . In October he [Charles the Bald] came by boat down the Meuse to Maastricht and held talks with the Norsemen Hrørek and Hróðulfr who had come up the river to meet him. He gave a gracious reception to Hrørek who had proved loyal to him, but Hróðulfr he dismissed empty-handed, because he had been plotting acts of treachery and pitching his demands too high. Charles prepared his faithful men for defense against treacherous attacks of Hróðulfr. Then he rode back by way of Attigny to Saint Medard's Abbey, where he spent Christmas»

(IT)

«Il 20 gennaio egli [Carlo il Calvo] lasciò Compendio recandosi al monastero di [nome mancante nei manoscritti sopravvissuti] per parlare con i norreni Hrørek [Rorik] e Hróðulfr [Rodulf]. . . Ad ottobre egli [Carlo il Calvo] giunse per nave lungo la Mosa fino a Maastricht dove parlò con i norreni Hrørek e Hróðulfr che avevano risalito il fiume per incontrarlo. Diede il benvenuto a Hrørek il quale aveva dimostrato la sua lealtà, ma Hróðulfr fu respinto a mani vuote perché era stato accusato di slealtà facendo una richiesta troppo alta. Carlo preparò i suoi uomini per difendersi dall'attacco di Hróðulfr. Quindi si ritirò sulla strada di Attigny presso l'Abbazia di San Medardo, dove passò il Natale.»

Oltre al servizio militare forse pagato presso Lotario, le sue strette relazioni coi re Franchi fanno ipotizzare che avesse un feudo in Frisia, forse essendo succeduto al padre attorno all'840.[1] In questo caso Carlo sarebbe diventato il suo signore grazie al Trattato di Meerssen dell'870. Le sue principali attività vichinghe si svolsero, secondo gli annali, nel regno dei Franchi Occidentali e "oltre il mare", presumibilmente nell'arcipelago Britannico.[1] Secondo gli Annales Bertiniani, nell'autunno dell'873 Carlo il Calvo avvisò i propri vassalli del nord del regno di stare attenti ad un possibile tradimento di Rodulf.[1] Janet Nelson, commentando gli Annales, ipotizzò che Rodulf stesse cospirando con il giovane figlio ribelle di Carlo, Carlomanno.[1]

Secondo tutti e tre gli annali, Rodulf giunse nella Frisia settentrionale nel giugno 873 ed inviò messaggeri ad Ostergo chiedendo un tributo (tributa secondo gli Annali di Fulda). I Frisoni risposero che avrebbero pagato tasse solo al loro re, Ludovico II il Germanico, ed ai suoi figli (Carlomanno, Ludovico e Carlo). Seguì una battaglia in cui Rodulf fu ucciso e le sue truppe messe in fuga.[2] Gli Annali di Fulda affermano che un cristiano scandinavo, che non nominano, combatté alleato con i Frisoni fornendo un consiglio che fu cruciale per la vittoria.[1] Questi Annales forniscono anche dettagliato resoconto della battaglia.[4]. Il racconto degli Annales Bertiniani è più breve.[3] L'autore anonimo degli Annales Xantenses sottolinea acidamente la sua morte[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j Simon Coupland (1998), "From Poachers to Gamekeepers: Scandinavian Warlords and Carolingian Kings", Early Medieval Europe, 7 (1), 101–103.
  2. ^ a b c d e f Einar Joranson (1923), The Danegeld in France (Rock Island: Augustana), 237–39.
  3. ^ a b c La traduzione in inglese è di Janet Nelson, disponibile qui. Archiviato il 14 giugno 2011 in Internet Archive.
  4. ^ La traduzione in inglese di Timothy Reuter, The Annals of Fulda, Manchester Medieval series, Ninth-Century Histories, Volume II (Manchester: Manchester University Press, 1992), è disponibile qui
  5. ^ "Quamvis baptizatus esset, caninam vitam digne morte finivit.". In inglese: "Even though he had been baptized, he ended his dog's life with a fitting death". In italiano: "Anche se era stato battezzato, terminò la sua vita da cani con una degna morte". Traduzione in inglese di Coupland, 102. Un'altra traduzione si trova qui Archiviato il 14 giugno 2011 in Internet Archive.
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