Rosana Crispim da Costa

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Rosana Crispim da Costa (San Paolo, 31 agosto 1966) è una poetessa e regista brasiliana naturalizzata italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Rosana Crispim Da Costa è nata a San Paolo in Brasile nel 1966 ed è autodidatta. Dopo aver svolto gli studi superiori in Brasile, ha conseguito in Italia il diploma di coordinatrice di strutture radiotelevisive. Residente in Italia, vive a Sant'Agata Feltria insieme alla famiglia.

Fa parte della prima generazione di donne scrittrici di provenienza straniera residenti in Italia. Insieme alle scrittrici Felicité Mbezele e le sue connazionali Marcia Teophilo e Christiana De Caldas Brito, varie recensioni e importanti critiche svolte da studiosi ed esperti della letteratura italiana hanno confermato l'importanza delle sue opere nel panorama della letteratura della migrazione.[1][2]. Le sue opere hanno contribuito notevolmente all'arricchimento della letteratura migrante. I suoi scritti figurano in diverse antologie e come regista è molto presente sulla scena letteraria del suo nuovo paese lasciando come contributi, non solo la poesia ma anche sceneggiature teatrali. È stata vincitrice della seconda edizione del Concorso nazionale Lingua Madre nel 2007.[3].

È vice presidente dell'associazione interculturale Eks&Tra con la quale organizza corsi, incontri pubblici e laboratori nelle scuole per sensibilizzare sul tema dell'immigrazione e dell'integrazione in Italia.[4]. Tra gli eventi da lei organizzati spicca lo spettacolo di musica e poesia I dialetti nelle valli del mondo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Clotilde Barbarulli, Scrittrici migranti: la lingua, il caos, una stella, su books.google.it. URL consultato il 17 ottobre 2014.
  2. ^ Daniele Comberati, Scrivere nella lingua dell'altro: la letteratura degli immigrati in Italia, su books.google.it. URL consultato il 17 ottobre 2014.
  3. ^ concorsolinguamadre, Vincitori Lingua Madre, su concorsolinguamadre.it. URL consultato il 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2014).
  4. ^ Armando Gnisci, Città aperta, 2006, su books.google.it. URL consultato il 13 ottobre 2014.

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