Rocco Marconi

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Rocco Marconi (Venezia, 1480-1490 – prima del 13 maggio 1529) è stato un pittore italiano, documentato a Venezia dal 1504 al 1529.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vergine e Bambino, Museo di Belle Arti, Strasburgo

Il primo documento che lo cita è del 1504 quando compare come testimone in un atto notarile, mentre del 18 ottobre 1511 è citato nel testamento della moglie, probabilmente prossima al parto[1]:

«[…]Ego Debastiana uxor ser Rochi de Marchonibus pictoris in confinio sancte Fusche filiaque ser Natalini Zuan sansarii sana mente et intellectu ac corpore licet tamen gravida existens […] volens bona mea ordinare ad me vocare feci Boronum de Grigis notarium venetiarum […]. Istituto meum solum fidecommissarium prefatum ser Tchum virum meum dilectissimum […] lego filis seu filiabus uno vel pluribus ex me asciturus equaliter, et si ipsi filii mei, seu filie meee me remorerentur volo dictum residuum meum esse rprefati viri mei dilicitissimi […] – D. Sebastiana moier de ser Tocho depentor»

Nel 1515 firmò un lavoro a Treviso sottoscrivendosi come : “magister Rochus de Marconibus q. ser Philippi, civis venetus et pictor”. Questo indicherebbe la sua nascita a Venezia da una famiglia di provenienza bergamasca, che il padre si chiamava Filippo mentre non è dato conoscere quello il nome materno. Il cognome Marconi presente a Venezia tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento hanno tutti provenienza bergamasca. L'artista si unì due volte in matrimonio, la prima moglie Sebastiana morì prima del 1517 quando risulta coniugato con Gasparina di Alvise de Moris, la quale fece un'assicurazione sui beni il 13 maggio 1529 dichiarandosi vedova.

Il Marconi risulta che fu eletto sindaco dell'Arte dei Depentori nel 1517 e nel 1526 appartenente alla confraternita della Scuola di Sant'Anna.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime opere fu continuatore di Giovanni Bellini, come nella Madonna ora al Museo di Wroclaw e nella Madonna del Museo di Belle Arti di Strasburgo; successivamente subì l'influsso di Jacopo Palma il Vecchio, con il quale collaborò, e di Tiziano. Tra le opere di questa seconda fase si ricordano:

Cristo e le donne di Canaan, County Museum of Art, Los Angeles
Cristo tra San Pietro e Sant'Andrea, Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, Venezia

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN IT\ICCU\CFI\0114992.
  • Mario Rotili, MARCONI, Rocco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2014. Modifica su Wikidata
  • Pier Luigi De Vecchi, Rocco Marconi, in I pittori bergamaschi-Cinquecento, I, 1976.

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