Reginfredo

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Reginfredo
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertivescovo di Bergamo
 
Nato?
Ordinato presbitero996
Deceduto28 dicembre 1012
 

Reginfredo, con le varianti inserite negli atti Reginfredus, Reinfredus e Reginfredus[1] (... – 28 dicembre 1012), è stato un vescovo longobardo. Fu vescovo di Bergamo a cavallo dell'anno 1000.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di lui non si hanno notizie anagrafiche certe, se non la data della morte avvenuta il 28 dicembre 1012. Succedette nell'episcopato bergomense ad Azzone dopo il 996, anno della morte di quest'ultimo. Il primo documento che lo cita risale al 997, ed è una permuta redatta dal Reginfredo stesso nel castello di Chiuduno. Era stato eletto al soglio vescovile l'anno precedente.[1]

Ottone III

L'imperatore Ottone III, a cui era politicamente vicino, ne facilitò o forse ne impose l'assunzione alla carica vescovile.

Lemine[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del X secolo alla morte di Attone di Guiberto, conte di Lecco, con un dubbio lascito testamentario, con ogni probabilità falsificato dalla Curia bergamasca, passò al suo episcopato la corte di Lemine[2], già corte longobarda, estendendone il potere oltre la sponda sinistra del fiume Brembo.

Reginfredo fu uno dei vescovi che agli inizi dell'anno 1000 ampliò maggiormente la giurisdizione del proprio vescovato acquisendo così un grande potere politico personale.

Dopo la morte di Ottone III i suoi rapporti con il successore Enrico II furono altalenanti, inizialmente cattivi per l'appoggio dato ad Arduino d'Ivrea e successivamente migliorati dopo che la posizione di Arduino si era indebolita.

Dopo la sua morte, 1012, gli succedette Alcherio che resse la diocesi di Bergamo dal 1013 al 1022.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lorenzo Dentella, I vescovi di Bergamo-notizie storiche, Editrice Sant'Alessandro, 1939, pp. 98-99.
  2. ^ Lemine era un vasto comprensorio territoriale racchiuso tra la sponda sinistra del Brembo, la Valle Imagna a nord, l'Adda a ovest e il territorio dell'attuale Brembate a sud.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lorenzo Dentella, I vescovi di Bergamo-notizie storiche, Editrice Sant'Alessandro, 1939, pp. 98-99.
  • Luigi Angelini, Il volto di Bergamo nei secoli, Bergamo, 1951.
  • Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, Bergamo, Bolis, 1989. SBN LO10072984.
  • Jörg Jarnut, Bergamo 568-1098, Archivio Bergamasco, 1980. SBN MIL0010412.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Bergamo Successore
Azzone (987 - 996) 18 settembre 996 - 28 dicembre 1012 Algherio o Alcherio (1013 - 1022)