Pelophylax cretensis

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Rana di Creta
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Amphibia
Ordine Anura
Famiglia Ranidae
Genere Pelophylax
Specie P. cretensis
Nomenclatura binomiale
Pelophylax bedriagae
(Beerli, Hotz, Tunner, Heppich and Uzzell, 1994)
Sinonimi

Rana cretensis
Beerli, Hotz, Tunner, Heppich and Uzzell, 1994
Rana cretensis
Beerli, Hotz, Tunner, Heppich and Uzzell, 1994

La rana di Creta (Pelophylax cretensis Beerli, Hotz, Tunner, Heppich and Uzzell, 1994) è un anfibio anuro appartenente alla famiglia dei Ranidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Con 4-7 cm (massimo 8,5 cm) di lunghezza, questa rana verde è una specie relativamente piccola, che morfologicamente si distingue ben poco dai suoi parenti più stretti, la rana verde balcanica e la rana levantina. Come la maggior parte di queste rane verdi è di colori molto variabili, in genere nei toni del marrone, grigio, beige o verde oliva, più raramente anche verde erba, con macchie scure più o meno pronunciate e talvolta una banda mediana dorsale chiara. I lati interni dei femori sono spesso di colore giallo. Il ventre è solitamente biancastro e privo di macchie, oppure con una lieve marmorizzazione grigiastra; i maschi sono contraddistinti da sacche vocali grigie scure. La lunghezza è di 4-6 cm nei maschi e di 5-8,5 cm nelle femmine[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La rana di Creta è una specie endemica di Creta e anche l'unica rana verde presente sull'isola[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La rana di Creta vive principalmente presso ruscelli a corso lento, cisterne, serbatoi e tratti fluviali calmi dalla pianura fino a massimo 200 m, in particolare nella parte occidentale e centrale dell'isola, ma con presenze sporadiche anche in quella orientale[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Peter Beerli, Thomas Uzzell, Petros Lymberakis 2009, Pelophylax cretensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Pelophylax cretensis, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 29 ottobre 2016.
  3. ^ a b c Pelophylax cretensis, su ARKive. URL consultato il 29 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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