Pseudomys fieldi
Psudomys fieldi | |
---|---|
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae |
Genere | Pseudomys |
Specie | P.fieldi |
Nomenclatura binomiale | |
Pseudomys fieldi Waite, 1896 | |
Sinonimi | |
P.praeconis |
Pseudomys fieldi (Waite, 1896), conosciuto anche come djoongari, è un roditore della famiglia dei Muridi endemico dell'Australia[1][2] Recenti studi filogenetici hanno rivelato che questa specie è sinonimo della specie ritenuta estinta Pseudomys gouldii[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 90 e 115 mm, la lunghezza della coda tra 115 e 125 mm, la lunghezza del piede tra 26 e 27 mm, la lunghezza delle orecchie di 19 mm e un peso fino a 50 g.[4]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]La pelliccia è arruffata. Le parti superiori sono giallo-brunastre chiare, i fianchi sono giallastri, mentre le parti ventrali sono biancastre, con la base dei peli grigia. Le orecchie sono grigiastre. Le zampe sono bianche. La coda è più lunga della testa e del corpo, grigia sopra, bianca sotto, con un ciuffo terminale più scuro ed è ricoperta da 15 anelli di scaglie per centimetro.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]Costruisce nidi in diversi tipi di habitat, particolarmente litorali.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di parti vegetali, fiori e artropodi
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Le femmine partoriscono generalmente tra maggio e novembre 3-4 piccoli alla volta, dopo una gestazione di circa 28 giorni.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa sull'isola di Bernier nella baia degli squali, Australia Occidentale. Popolazioni sono state introdotte in maniera contrastante sulle isole di Doole, North West e Faure.[1]
Vive in boscaglie di Spinifex ed Olearia su dune sabbiose costiere. Occasionalmente è stata osservata in brughiere e mangrovie.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato che l'areale è ristretto a 3 località e la popolazione è scarsa, classifica P.fieldi come specie vulnerabile (VU).[1]
La CITES ha inserito questa specie nell'appendice I[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Morris, K. & Richards, J. 2008, Pseudomys fieldi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pseudomys fieldi, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ https://www.pnas.org/content/118/27/e2021390118 Archiviato il 27 gennaio 2022 in Internet Archive. Museum genomics reveals the rapid decline and extinction of Australian rodents since European settlement, Roycroft & al., 2021]
- ^ Menkhorst & Knight, 2001.
- ^ CITES, Appendici I,II e III
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Peter Menkhorst & Frank Knight, A Field Guide to the Mammals of Australia, Oxford University Press, USA, 2001, ISBN 9780195508703.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Pseudomys fieldi