Potorous gilbertii
| Potoroo di Gilbert[1] | |
|---|---|
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| Stato di conservazione | |
 Critico[2] | |
| Classificazione scientifica | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Animalia |
| Phylum | Chordata |
| Classe | Mammalia |
| Infraclasse | Metatheria |
| Superordine | Australidelphia |
| Ordine | Diprotodontia |
| Sottordine | Macropodiformes |
| Famiglia | Potoroidae |
| Sottofamiglia | Potoroinae |
| Genere | Potorous |
| Specie | P. gilbertii |
| Nomenclatura binomiale | |
| Potorous gilbertii Gould, 1841 | |
| Sinonimi | |
|
Potorous tridactylus ssp. gilbertii | |
Il potoroo di Gilbert (Potorous gilbertii Gould, 1841) è un marsupiale australiano criticamente minacciato. Vive in una ristretta area della costa sud-occidentale dell'Australia Occidentale.
Il nome di questo animale commemora il naturalista ed esploratore inglese John Gilbert.
Il potoroo di Gilbert, ritenuto presumibilmente estinto per 120 anni, venne riscoperto nel 1994 nella Riserva Naturale di Two Peoples Bay [1]. Allo scopo di proteggere la popolazione rimanente, tre potoroo (un maschio e due femmine) sono stati trasferiti nell'agosto 2005 sull'Isola di Bald, dove i predatori sono assenti. Da allora a questi si sono aggiunti altri quattro esemplari con il proposito di costituire una colonia riproduttiva[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Potorous gilbertii, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Potorous gilbertii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Bald Island home to two more Gilbert’s potoroos, su naturebase.net, 2007. URL consultato il 7 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2007).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Wikispecies contiene informazioni su Potorous gilbertii
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Gilbert's Potoroo (Potorous gilbertii) recovery plan (PDF), su deh.gov.au. URL consultato l'8 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2006).
