Portale:Architettura/Storia-Architettura neoclassica

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Architettura neoclassica

Per architettura neoclassica si intende quella che, dopo l'epoca del barocco e del rococò, si orientava all'età classica di Greci e Romani, riprendendone ideali ed apparato formale. Si sviluppò alla fine del XVIII secolo in tutti i paesi occidentali, dalla Russia agli Stati Uniti d'America.

Chiesa della Madeleine, Parigi

Pur trattandosi di un fenomeno internazionale, l'architettura del neoclassicismo fu caratterizzata da correnti diverse a seconda del periodo e delle diverse tradizioni stabilitesi in precedenza nei vari paesi. Il fenomeno si prolungò nel XIX secolo. A questo proposito, è difficile stabilire delle date precise: infatti, il neoclassicismo confluì nell'eclettismo, oppure continuò ad affermarsi accanto ad esso, finendo per lasciare le sue tracce nell'architettura di oggi. Nel periodo che va dal principio del Settecento alla fine della rivoluzione francese, in Europa si diffuse una nuova cultura basata sull'esaltazione della ragione: l'Illuminismo. In architettura, razionalismo e funzionalismo portarono ad un mutamento degli ideali di bellezza: all'imitazione della natura, vista come un qualcosa di imperfetto e disarmonico, si preferì l'imitazione degli antichi e delle loro opere, frutto dell'inarrivabile mente umana. La riscoperta della storia greca e romana, l'interesse crescente per gli scavi archeologici a Roma e Pompei e la pubblicazione di importanti opere letterarie come la Storia dell'arte antica di Winckelmann, introdussero quell'ideale di quieta grandiosità in antitesi agli sfarzi del Barocco e del Rococò, considerate, da alcuni critici del periodo come Francesco Milizia, bugiarde espressioni dell'irrazionale e dell'ingannevole. All'affermazione del neoclassicismo contribuì in maniera determinante anche Giovanni Battista Piranesi, incisore di numerose stampe raffiguranti le antichità romane che ebbero rapida e vasta diffusione. Importante, anche se in via indiretta, fu l'opera del filosofo Jean-Jacques Rousseau che, affermando l'originaria libertà dell'uomo ormai smarrita all'interno di una rigida società, indirizzò l'architettura neoclassica verso una maggiore libertà formale (eclettismo). Infine, emblema dell'architettura neoclassica del Settecento sono le opere visionarie di Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux, che si inseriscono perfettamente nel clima culturale dominato da personalità del calibro di Isaac Newton, Voltaire, Denis Diderot e Montesquieu. In particolare, i colossali progetti di Boullée per il Mausoleo di Newton e per una grandiosa biblioteca sono tra i punti più alti dell'architettura, seppur solo teorica, del XVIII secolo.