Ponts Couverts
Ponts Couverts | |
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I tre ponti e le quattro torri dei Ponts Couverts visti dalla terrazza panoramica del Barrage Vauban | |
Localizzazione | |
Stato | Francia |
Attraversa | fiume Ill |
Coordinate | 48°34′47.64″N 7°44′22.31″E |
Dati tecnici | |
Tipo | Ponte ad arco |
Materiale | Pietra |
Realizzazione | |
Costruzione | 1230-1250 |
Inaugurazione | 1250 |
Mappa di localizzazione | |
I Ponts Couverts sono un gruppo di tre ponti e quattro torri che costituiscono un'opera difensiva eretta nel XIII secolo sul fiume Ill nella città di Strasburgo in Francia. I tre ponti attraversano i quattro canali, formati dal fiume Ill, che scorrono attraverso il quartiere storico Petite France. I Ponts Couverts sono stati classificati Monument historique dal 1928.[1][2]
La costruzione dei Ponts Couverts iniziò nel 1230, e l'opera venne aperta nel 1250. Come strumento di difesa, sono stati sostituiti dal Barrage Vauban, poco a monte, nel 1690, ma sono rimasti in uso come ponti. Appena costruito, ciascuno dei ponti era coperto da un tetto in legno che serviva a proteggere i difensori che dovevano presidiarlo in tempo di guerra. Questi tetti sono stati rimossi nel 1784, ma il nome Ponts Couverts (ponti coperti) è rimasto in uso comune da allora.[2][3]
Galleria d'immagini
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Disegno ca. 1650 di Wenceslaus Hollar
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Disegno del 1863 di Johann Baptist Kreitmayer (1819–1879)
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Primo piano di una torre
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Tre torri allineate
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I Ponts Couverts di notte
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Ponts Couverts, su culture.gouv.fr. URL consultato il 2 ottobre 2015.
- ^ a b (FR) Ponts Couverts (Strasbourg, 1250), su Structurae. URL consultato il 2 ottobre 2015 (archiviato il 2 ottobre 2015).
- ^ Strasbourg Petite France District, su frenchmoments.eu, French Moments. URL consultato il 26 settembre 2015 (archiviato il 26 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ponts Couverts
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ponts Couverts Archiviato il 7 aprile 2016 in Internet Archive. su archi-wiki.org (FR)