Ponte dei Severi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ponte dei Severi
Ponte dei Severi con le colonne dell'Imperatore romano Settimio Severo e la sua seconda moglie Giulia Domna visto da Sud.
Localizzazione
StatoBandiera della Turchia Turchia
CittàTra Kahta e Sincik nella Provincia di Adıyaman
AttraversaChabinas Creek (Cendere Çayı)
Coordinate37°55′58.08″N 38°36′30.6″E / 37.9328°N 38.6085°E37.9328; 38.6085
Dati tecnici
TipoPonte ad arco
Materialepietra
Campate2
Lunghezza120 m
Luce max.34,2 m
Larghezza7 m
Altezza34 m
Realizzazione
Costruzione...-c200[1]
Mappa di localizzazione
Map

Il ponte dei Severi (noto anche come ponte Chabinas o ponte Cendere o ponte di Settimio Severo; in turco Cendere Köprüsü) è un ponte tardo romano situato nei pressi dell'antica città di Arsameia (oggi Eskikale), 55 km (34 mi) a nord-est di Adıyaman nel sud-est della Turchia. Attraversa il fiume Cendere Çayı (Chabinas Creek), un affluente del Kâhta Creek, sulla strada provinciale 02-03 da Kâhta a Sincik nella provincia di Adıyaman. Questo ponte è stato descritto e raffigurato nel 1883 dagli archeologi Osman Hamdi Bey e Osgan Efendi[2]. Una sua foto insieme ad una sua descrizione compaiono nell'opera "Wandering Scholar in The Levant" di David George Hogarth, pubblicata nel 1896, nel capitolo 4. È anche presente una descrizione di una visita nel 1894 (prefazione).

Descrizione e storia[modifica | modifica wikitesto]

Carreggiata fiancheggiata da antiche colonne

Il ponte è costruito ad arco semplice, su due rocce nel punto più stretto del torrente. Con i suoi 34,2 m (112 ft) di luce, la struttura è molto probabilmente il secondo più grande ponte ad arco romano esistente. È lungo 120 m (390 ft) e largo 7 m (23 ft).

Il ponte fu ricostruito dalla Legio XVI Gallica, che presidiava con una guarnigione l'antica città di Samosata (oggi Samsat), in previsione di una guerra con i Parti . Le città del Regno di Commagene innalzarono quattro colonne corinzie sul ponte, in onore dell'imperatore romano Lucio Settimio Severo (193-211), della sua seconda moglie Giulia Domna e dei loro figli Caracalla e Geta come indicato nell'inscrizione in latino sul ponte.[3]. Tutte possiedono un'altezza di 9-10 metri. La colonna di Geta, tuttavia, fu rimossa dopo l'assassinio per volere di Caracalla, che ordinò che il nome del fratello fosse rimosso da tutte le iscrizioni.

Il ponte severiano è situato all'interno di uno dei parchi nazionali più importanti della Turchia, che contiene anche Nemrut Dağı, con i famosi resti del regno di Commagene, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Nel 1997 il ponte fu restaurato ed il traffico veicolare limitato a 5 tonnellate. Il ponte è ora chiuso ai veicoli ed è stato costruito un nuovo ponte stradale 500 m (550 yd) a est del vecchio ponte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J. B. Leaning, The Date of the Repair of the Bridge over the River Chabina: L. Alfenus Senecio and L. Marius Perpetuus in Syria Coele, in Latomus, 1971.
  2. ^ (FR) Edhem Eldem, Le voyage à Nemrud Dağı d'Osman Hamdi Bey et Osgan Efendi (1883). Récit de voyage et photographies publiés et annotés, Istanbul, Institut Français d'Études Anatoliennes-Georges Dumézil, 2010, pp. pp. 10, 12, 59, 63, picture p. 109.
  3. ^ Inscriptions CIL III, 06709 et CIL III, 06710

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • O’Connor Colin, Roman Bridges, 36ª ed., Cambridge University Press, 1993, pp. 127–129, ISBN 0-521-39326-4.
  • Galliazzo Vittorio, I ponti romani. Catalogo generale, vol. 2, Treviso, Edizioni Canova, 1994, pp. 390–394, ISBN 88-85066-66-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]