Platyoposaurus

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Platyoposaurus
Ricostruzione di Platyoposaurus stuckenbergi
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Ordine Temnospondyli
Famiglia Archegosauridae
Genere Platyoposaurus
Specie
  • P. stuckenburgi
  • P. rickardi
  • P. vjuschkovi
  • P. watsoni

Il platioposauro (gen. Platyoposaurus) è un anfibio estinto, appartenente ai temnospondili. Visse nel Permiano superiore (circa 272 - 265 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Russia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale possedeva un cranio dal muso estremamente allungato e sottile, simile a quello del gaviale del Gange. Solitamente era lungo una trentina di centimetri, e si suppone che l'animale intero potesse arrivare a 2,5 metri di lunghezza. Il cranio era allargato posteriormente, poi si restringeva in una sorta di lungo tubo, fino a terminare in una struttura espansa (rosetta), dotata di lunghi denti appuntiti.

Il corpo era insolitamente corto, soprattutto in relazione a quello di altre forme simili (come Archegosaurus). La coda era alta e appiattita lateralmente, mentre le zampe erano corte.

Ricostruzione di Platyoposaurus watsoni

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Platyoposaurus è un rappresentante degli archegosauridi, un gruppo di anfibi temnospondili sviluppatisi nel Permiano, caratterizzati da un lungo muso e da corpi estremamente adattati alla vita acquatica. In particolare, Platyoposaurus era un genere derivato, assai simile al gigantesco Prionosuchus del Sudamerica.

Platyoposaurus è stato descritto per la prima volta nel 1884 da Trautschold, sulla base di fossili ritrovati nella zona di Kirov. Lo studioso descrisse i resti sotto il nome di Platyops stuckenbergi; nel 1889, Richard B. Lydekker ridenominò il genere Platyoposaurus, poiché il nome Platyops era stato precedentemente utilizzato. Sono note altre specie di Platyoposaurus (P. rickardi, P. vjuschkovi, P. watsoni), tutte provenienti dal Permiano superiore della Russia e distinte per dettagli del cranio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Lydekker. 1889. Part III - Palaeozoology. Vertebrata. In H. A. Nicholson and R. Lydekker (eds.), Manual of palaeontology for the use of students with a general introduction on the principles of palaeontology. Volume II. 3rd edn. William Blackwood and Sons, Edinburgh and London 600 p.
  • A. S. Romer. 1947. Review of the Labyrinthodontia. Bulletin of the Museum of Comparative Zoology 99(1):1-368
  • Y.u. M. Gubin. 1989. Concerning the systematic position of the labyrinthodonts from the Malaya Kinel' locality, Orenburg Oblast [O sistematicheskom polozhenii labirintodontov iz mestonakhozhdeniya Malaya Kinel' (Orenburgskaya oblast').] . Paleontologicheskiy Zhurnal, Moscow 3:116-120
  • M. A. Shishkin, I. V. Novikov, and Y. M. Gubin. 2000. Permian and Triassic temnospondyls from Russia. In M. J. Benton, M. A. Shishkin, D. M. Unwin & E. N. Kurochkin (eds.), The Age of Dinosaurs in Russia and Mongolia. Cambridge University Press, Cambridge 35-59

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