Pietra paesina

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Pietra Paesina
CategoriaRoccia sedimentaria
Sottocategoriaroccia clastica
Minerali principalicalcare, argilla[1]
Minerali accessoriossidi ed idrossidi vari di ferro e manganese[1]
Strutturagranulare[1]
Tessituracompatta[1]
Coloregrigio con inclusioni[1]
Utilizzolastre lucidate per realizzare piccoli quadri, ciondoli e piccole sculture[1]
AffioramentoToscana, Appennino emiliano, Oltrepò pavese[1]

La Pietra Paesina è costituita principalmente da calcare compatto ed argilla, o da calcare marnoso[2], ed è tipica quasi esclusivamente della Toscana. Geologicamente si è originata circa 50 milioni di anni fa (Eocene - Paleocene).

Il nome deriva dal fatto che questa pietra nasconde al suo interno dei disegni che sembrano opera di un pittore, ma sono assolutamente naturali, simulando in modo a volte sorprendente un paesaggio. La principale zona di estrazione è fino dal 1500 nei dintorni della città di Firenze in Toscana, dove si sono verificate condizioni geologiche particolari.
Non esistono cave o luoghi deputati all'estrazione e i ritrovamenti sono assolutamente casuali, cosa che ne determina la rarità. La peculiarità della pietra sta nei disegni creati da soluzioni mineralizzate in presenza di Ferro e Manganese, che sembrano riprodurre città diroccate, mari in tempesta, insenature, scogli, vulcani, montagne.

L'uso è puramente artistico-collezionistico; viene tagliata in sottili lastre poi sottoposte a lucidatura. Il mediceo Opificio delle Pietre Dure di Firenze l'ha usata fin dal 1588. In Francia venne estimata dai cardinali Richelieu e Mazzarino.

Per qualità, colori e realismo la migliore Pietra Paesina proviene solo dalle colline attorno alla città di Firenze, tanto che nel mondo viene talvolta indicata come "Pietra di Firenze".

La Pietra Paesina colpisce per il contrasto cromatico dei suoi componenti, grigio chiaro per il calcare, rossastro-marrone per gli ossidi di ferro, nero per il manganese e azzurro per l'argilla.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

La pietra si forma per modificazione di rocce carbonatiche di origine sedimentaria che porta man mano alla fratturazione degli strati ed alla successiva infiltrazione di ossidi ed idrossidi di ferro e di manganese nella pietra. Tale infiltrazione sono fermate dalle fratture, lasciandone una parte del colore originario[1]. Nel corso dei millenni si sono così formati i caratteristici disegni.

Caratteristiche chimico fisiche[modifica | modifica wikitesto]

La pietra paesina in letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il poeta Pablo Neruda esule in Europa, e presente a Firenze nel 1951, le ha dedicato questi versi poetici:

"Macchie arancione………d'ossido

vene verdi sopra la pace calcarea

che la schiuma batte con le sue chiavi o l'alba con la sua rosa,

son così queste pietre:

nessuno sa se uscirono dal mare o al mare tornano,

qualcosa le sorprese mentre vivevano,

nell'immobilità si spensero e costruirono una città morta.

Una città senza grida, senza cucine,

un solenne recinto……..di purezza,

forme pure cadute in un disordine senza resurrezioni,

in una moltitudine che perse lo sguardo in un grigio monastero

condannato alla verità nuda dei suoi dei."

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o De Agostini, Scheda Pietra paesina in "Minerali & gemme Guida pratica per scoprirli e conoscerli", De Agostini (1993-1996), Novara
  2. ^ Pietra paesina in Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Collezioni geologiche e storiche)., su isprambiente.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Pampaloni Martelli –Museo dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Firenze, Arnaud 1975
  • Roger Caillois – La scrittura delle pietre, trad. ital. di Carla Coletti, Genova, Marietti 1986
  • L. Mariano Gallo – Pietre figurate. Collezioni invisibili, Museo Reg.di Scienze Nat. Torino 1995
  • Denis Diderot – Encyclopédie, 1ere Edition, Tome 6, Figurèes, Pierres
  • A. Giusti – Splendori di Pietre Dure: l'arte di corte nella Firenze dei Granduchi, Giunti 1988
  • A. Del Panta – Pietre Fiorentine, Firenze, Le Monnier 1993
  • G. Wolfgang Knorr – Sammlung von Merkwurdigkeiten der Natur..., Nurnberg 1768-1775
  • Johann Wolfgang von Goethe – Naturwissenschaftliche Schriften, Weimar 1892
  • Agostino del Riccio – Istoria delle Pietre, a cura di P. Barocchi, S.P.E.S. Firenze 1979
  • Klaus Borner – Die Landschaftsmarmor – Seite in: www.landschaftmarmor.de 2009, S.1-26
  • C. Boullé – Magie des Pierres figurées. Monde mineraux n. 51 1982
  • R. Meli – Le pietre calcaree figurative, Riv. Min. Ital. 10 (3), 155-163
  • P. Neruda – Poesie 1904-1973
  • Paris G. Nicolucci – Il calcare Alberese nella sua varietà Paesina, Not. Min. n. 9, 1976
  • P. Rovis – Arte di Dio, Ed. Grafiche. F. Ghezzi-STM, Settimo Milanese, 2000
  • S. Bellesi – Stefano della Bella, otto dipinti su Pietra Paesina, A. Falciani, Firenze 1998
  • E. Annoscia – Un castello dentro il sasso, Airone pag 87-93, Edit. G. Mondadori n° 56, 1985
  • M. Chiarini – La Pittura su Pietra, Firenze 1970

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