Pelle nera, maschere bianche

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Pelle nera, maschere bianche
Titolo originalePeau noire, masques blancs
AutoreFrantz Fanon
1ª ed. originale1952
1ª ed. italiana1996
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originalefrancese

Pelle nera, maschere bianche (in francese Peau noire, masques blanches) è un saggio scritto da Frantz Fanon e pubblicato da Éditions du Seuil nel 1952. Insieme a I dannati della terra, pubblicato dallo stesso autore nel 1961, è considerato un classico degli studi postcoloniali e decoloniali[1].

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Il libro è scritto secondo lo stile di un'autoetnografia:[2][3] Fanon vi condivide le proprie esperienze e presenta una critica storica degli effetti del razzismo e della disumanizzazione, insiti nelle situazioni di dominazione coloniale, sulla psiche umana: viene messo così in luce un doppio processo, quello economico e quello legato all'interiorizzazione del razzismo attraverso l'"epidermizzazione" dell'inferiorità.

Contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Il libro si apre con una citazione estratta dal Discorso sul colonialismo di Aimé Césaire[4]:

«Je parle de millions d'hommes à qui on a inculqué savamment la peur, le complexe d'infériorité, le tremblement, l'agenouillement, le désespoir, le larbinisme»

Si tratta di un'analisi dell'impatto prevalentemente prevalentemente psicologico provocato dal colonialismo. A livello metodologico, Fanon attinge sia alle esperienze raccolte in prima persona durante la propria attività di studente e medico, sia alle testimonianze letterarie a lui contemporanee (in particolare Léopold Sédar Senghor, Aimé Césaire e Mayotte Capécia), sia alle analisi di alcuni filosofi (Jean-Paul Sartre, Michel Leiris, Georges Mounin, Marie Bonaparte, Alfred Adler). La tesi proposta in Pelle nera, maschere bianche è che il colonialismo ha creato una nevrosi collettiva di cui bisogna liberarsi: Fanon, nativo della Martinica, descrive le complesse stratificazioni in cui si articola la presa di coscienza di tale effetto del colonialismo innanzitutto da parte degli Antillani e, secondariamente, degli Africani e dei bianchi francesi colonizzatori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) John Drabinski, Frantz Fanon, su plato.stanford.edu, Stanford Encyclopedia of Philosophy, 14 marzo 2019. URL consultato il 27 dicembre 2022.
  2. ^ Autoetnografias dos entre-mundos: partindo de uma pedagogia freireana da esperança para expandir narrativas e políticas de inclusão1, in Sexualidad, Salud y Sociedad (Rio de Janeiro), n. 37, 2021. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  3. ^ Paulo Freire, Frantz Fanon e a Educação Física popular decolonial: uma autoetnografia na escola pública, su bdtd.ibict.br, 2021. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  4. ^ Cit. in Fanon, p. 7

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni francesi[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Frantz Fanon, Peau noire, masques blanches, Paris, Seuil, 2015 [1952].

Traduzioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Frantz Fanon, Pelle nera, maschere bianche. Il nero e l'altro, traduzione di Mariagloria Sears, Milano, Marco Tropea, 1996.
  • Frantz Fanon, Pelle nera, maschere bianche, traduzione di Silvia Chiletti, Pisa, ETS, 2015.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàBNF (FRcb13513000c (data)