Palazzo dell'Università (Strasburgo)

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Palazzo dell'Università
Dettagli della Facciata
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneBasso Reno
LocalitàStrasburgo
Indirizzo9, place de l'Université
Coordinate48°35′05.28″N 7°45′44.71″E / 48.5848°N 7.76242°E48.5848; 7.76242
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1879 - 1884
Stileneoclassico
Realizzazione
ArchitettoOtto Warth
ProprietarioUniversità di Strasburgo
Retro del palazzo con l'edificio, il giardino e il busto di Goethe
La sala Grande, o Aula

Il palazzo dell'Università di Strasburgo è un grande edificio in stile neoclassico, costruito tra il 1879 e il 1884 sotto la direzione dell'architetto tedesco Otto Warth. Venne inaugurato nel 1884 da Guglielmo I, imperatore di Germania. Sito nell'Avenue de la Liberté (ex Kaiser-Wilhelm-Straße), si trova di fronte al monumentale ex palazzo imperiale (Kaiserpalast).

L'edificio fu per diversi decenni il centro della nuova imperiale Università di Strasburgo. La vecchia università si trasferi dall'edificio che aveva occupato per secoli, il Jean Sturm Gymnasium, al nuovo ubicato nella Neustadt.

Italianità del progetto[modifica | modifica wikitesto]

L'architetto, Otto Warth (1845–1918), di Karlsruhe, era ancora giovane quando venne incaricato del progetto. Era appena tornato da un anno di studi in Italia e la sua passione per l'architettura classica italiana è riflessa in alcuni particolari del palazzo. [1]

L'Aula[modifica | modifica wikitesto]

Uno degli elementi più rappresentativi del palazzo è l'Aula, che misura metri 25 x 29 e 16 di altezza, che Warth modellò su quella di Villa Garzoni a Pontecasale, Candiana. [1] Essa è decorata con una monumentale statua di Ramses II seduto, alta 2,15 metri, trasferita nel 1933 da Pierre Montet.[2]

Nel 2012 l'Aula venne dedicata a Marc Bloch, ex professore dell'università, ucciso dai nazisti nel 1944. [3]

Statuary[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo è caratteristico per le 36 staue presenti sulla facciata, omaggio a numerosi scienziati, teologi, teorici e pensatori dell'universo tedesco, e tra essi Lutero, Leibniz, Calvino, Kepler, Kant, Spener, Lessing, Gauss. [4] Due statue allegoriche rappresentanti Germania e Argentina (Strasburgo), la prima rimossa nel 1918 e l'altra distrutta nel 1945, sono state reinserite nelle rispettive nicchie della facciata nel 2014, dopo un restauro o copia fatta sulla scorta di foto d'archivio.[5]

Monumento storico[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 maggio 1990, la hall, l'Aula e la scalinata monumentale sono stae classificate monumento storico.[6]

Consiglio d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa tenne la sua prima sessione in questo edificio, dall'8 agosto al 10 settembre 1949. [7] [8]

University Press[modifica | modifica wikitesto]

La Presses Universitaires de Strasbourg, considerata l'editrice universitaria più antica di Francia, vi ha la sua sede dalla sua fondazione nel 1920.

Gipsoteca[modifica | modifica wikitesto]

Il piano terra dell'edificio ospita la Gypsothèque de Strasbourg, nota anche come Musée des moulages (museo dei calchi di gesso). Questa collezione venne iniziata con i fondi della Kaiser-Wilhelms-Universität nel 1872 da Adolf Michaelis, uno studioso pioniere della storia dell'arte. Assieme a calchi di opere come Gruppo dei Tirannicidi, Apollo del Belvedere, Afrodite cnidia e delle metope del Partenone, il museo espone calchi di opere di Antoine Bourdelle. La collezione è la seconda del genere in Francia e la più grande a livello universitario in Francia. Venne trasferita nel pianterreno del palazzo nel 1939, all'inizio della seconda guerra mondiale, e vi è rimasta fino ad oggi, anche se sono stati periodicamente fatti degli studi per spostarla in un altro edificio.[9][10]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b François Loyer, Le palais universitaire de Strasbourg : culture et politique au XIXe siècle en Alsace, su persee.fr, Revue de l'art, 1991. URL consultato il 29 novembre 2013.
  2. ^ Statue de Ramsès II Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. on archi-strasbourg.org (FR)
  3. ^ Strasbourg dédie l’aula du Palais U à Marc Bloch, su lalsace.fr, L'Alsace, 26 novembre 2012. URL consultato il 29 novembre 2013.
  4. ^ Marie Noëlle Denis, Les statues de l’Université impériale de Strasbourg et la pédagogie du pangermanisme (PDF), su revue-des-sciences-sociales.com, Revue des Sciences Sociales, 2005. URL consultato il 28 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
  5. ^ Claire Peyrot, Strasbourg : le Palais universitaire a 130 ans, su france3-regions.francetvinfo.fr, France 3 Alsace, 2014. URL consultato il 10 maggio 2015.
  6. ^ Palais Universitaire on the Mérimée database of the French Ministry of Culture (FR)
  7. ^ Palais Universitaire de Strasbourg, su jds.fr, JDS - Le Journal des Spectacles. URL consultato il 28 novembre 2013.
  8. ^ The European Vocation of Strasbourg, su en.strasbourg-europe.eu, Centre d'Information sur les Institutions Européennes. URL consultato il 28 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  9. ^ Gypsothèque de Strasbourg Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive., misha1.u-strasbg.fr (FR)
  10. ^ …sur la Gypsothèque de l’Université de Strasbourg, collections.u-strasbg.fr (FR)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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