Palazzo Moschini

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Palazzo Moschini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàGrosseto
IndirizzoPiazza Socci
Coordinate42°45′41.4″N 11°06′45.96″E / 42.761501°N 11.112767°E42.761501; 11.112767
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVIII secolo
Ricostruzione1885
UsoArchivio di Stato di Grosseto
Pianitre
Realizzazione
IngegnereGherardo Gherardi

Palazzo Moschini è un edificio situato nel centro storico di Grosseto.

Il palazzo si affaccia sul lato nord-occidentale di piazza Socci e ospita al suo interno l'Archivio di Stato di Grosseto.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo delle poste in una xilografia del 1896

L'edificio ha origini incerte e risulta già localizzabile nella pianta della città di Grosseto del colonnello Odoardo Warren del 1749, seppure con lievi modifiche strutturali.[1] Il palazzo fu proprietà del dottore senese Giulio Moschini, che lo cedette poi ai fratelli Pozzi, i quali ampliarono l'edificio (1821-1823) per permettergli di ospitare la sede del Tribunale della Regia Ruota criminale e civile di Grosseto.[1][2]

Nel 1885 il palazzo fu oggetto di una radicale opera di ristrutturazione, ad opera dell'ingegnere Gherardo Gherardi, e fu adibito a sede delle Regie Poste centrali.[1][2] Disposto inizialmente su due piani, fu rialzato di un piano nel 1908.[2] Quando l'ufficio postale fu trasferito fuori dalla cinta muraria nel nuovo palazzo delle Poste ultimato nel 1932, l'edificio ospitò l'Intendenza di finanza.[1][2]

Il palazzo fu assegnato all'Archivio di Stato di Grosseto nel 1980, anno in cui iniziarono i lavori di adeguamento dello stabile che fu infine inaugurato nel maggio 1983.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Moschini si presenta come un edificio a pianta rettangolare, disposto su tre livelli, di cui l'ultimo aggiunto nel 1908. L'accesso avviene attraverso un portale d'ingresso situato nella parte centrale della facciata.[2]

Nell'atrio del palazzo è conservato uno degli originari padiglioni in legno decorato dell'ufficio postale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Gemini 2008, pp. 7–8.
  2. ^ a b c d e f g Celuzza, Papa 2013, p. 106.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013.
  • Letizia Franchina (a cura di), Tra Ottocento e Novecento. Grosseto e la Maremma alla ricerca di una nuova immagine, Monteriggioni, Grafiche Bruno, 1995.
  • Fiorenza Gemini (a cura di), Archivio di Stato di Grosseto, Viterbo, BetaGamma Editrice, 2008.
  • Mario Innocenti e Elena Innocenti, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, edizione riveduta e corretta, Grosseto, Editrice Innocenti, 2005.
  • Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]