Palazzo di Giustizia (Soave)
Palazzo di Giustizia | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Soave |
Coordinate | 45°25′20.32″N 11°14′55.57″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | aprile-luglio 1375 |
Inaugurazione | 1375 |
Uso | Palazzo di giustizia, Enoteca |
Il Palazzo di Giustizia sorge in piazza dell'Antenna in pieno centro a Soave (VR). Ospita un'enoteca al piano terra, mentre ai piani superiori fino al 2013 ha ospitato la sezione staccata del tribunale di Verona con i vari uffici giudiziari e l'aula delle udienze.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu edificato nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio dell'anno 1375, per opera di Cansignorio della Scala che vi insediò come rettore, governatore e giudice Pietro della famiglia Montagna (come si legge da un'iscrizione in versi sotto il poggiolo). Alle spese di costruzione vi concorsero i ventidue paesi, soggetti al Capitaniate di Soave, ed elencati nella lapide che si trova sotto la loggia. Vi è inciso a caratteri gotici:
«DOMUS ISTA COMUNIS SUAPIS EDIFICATA FUIT IN ANNO REGIMINIS PETBI DE MONTAGNA DE SANCTO QUIRICO VERONE CIVIS SUAPIS CAPITANEI CIVILIS PRO MAGNIFICO DOMINO DOMINO CANSIGNORIO DE LA SCALA VERONE VICENTIE ETC.. IMPERIALI VICARIO GENERALI. CORPUS QUIDEM DICTE DOMUS EMPTUM FUIT PRO COMUNE SUAPIS. EDIFICIUM VERO FACTUM SUPER IPSA PECIA TERRE FACTUM FUIT EXPENSIS IN ISTORUM (INFRASCRIPTORUM) COMUNIUM PRO RATA INFRASCRIPTORUM LARIUM IPSORUM COMUNIUM CURRENTE ANNO DOMINI MILLESIMO TRECENTESIMO SEPTUAGESIMO QUINTO ET DE MENSE APRIL, MADII, IUNII, IULII DICTI MILESIMI COMUNIA PREDICTA DE QUIBUS FIT MENCIO SUNT HEC
DE SUAPE - III - LARIUM -II-2T-I- VIII
DE COLEGNOLA - IH - LARIUM -1-2 T-I- VIII
DE CALDERIO - II - 2 T - m - VIII
DE PORCILIS - II - 2 T - LARIUM
DE BLONDIS - I - VIII
DE ZEPPA-I-VIII
DE ARCULIS - III - 2 T - I - VIII
DE PERAROLO-I
DE SANCTO BONIFACIO - II -LARIUM - II-2 T
DE SANCTO IOANE IN LOCARA
DE MONTEFORTE - II - LARIUM - I - 2 T
DE BOBULCA - I - 2 T
DE GAMBELARIA - III - 2 T
DE RONCADA - II - LARIUM -II-2 T-I- VIII
DE BROGNONIGO ET.
DE COSTALUNGA - I - LAR. I-2 T - I – VIII
DE VILA NOVA-VIII
DE TURPI CONFINIUM - VIII
DE CASTALBERTO - VIII
DE CASTRO VETERI-I-2 T
DE MONTECLEDA - I - LARIUM - II - 2 T
DE VESTENA - I - LARIUM»
Sulla lapide i ventidue paesi sono incisi su tre colonne parallele.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È un edificio con loggia e quattro portoni ad arco acuto di pietra sagomata, con finestre ogivali e davanzali con semplici lavori d'ornato ed armi gentilizie scolpite. Uno scalone dava accesso al piano superiore, dove si trovano gli uffici del capitano e rettore, nonché quelli del Comune per tutta la durata della Repubblica di Venezia; successivamente la sede comunale si trasferì, nel 1853, nell'edificio che ne ospita attualmente la sede. Nel mezzo della facciata è presente un poggiolo con rozza ringhiera, e sopra di esso una statua della Vergine col Bambino sulle ginocchia, scolpita in tufo ad alto rilievo, contornata da un affresco rappresentante San Lorenzo e San Giovanni Battista. In una nota presso l'archivio comunale di Soave si legge:
«1570 — Si restaura la Madonna davanti alla Casa del Comune.
1626 — Si fa dipinger dinanzi alla Casa del Comune la Beata Vergine e San Marco e poi si mettono ferri sul poggiolo per le torce.
1673 — Si ristaura rimagline della Vergine sul Comune e si fa dipingere San Lorenzo e San Giovanni Battista.»
Sotto il poggiolo è presente un'altra iscrizione di alto valore storico, come la precedente, la quale, a caratteri gotici, dice:
«QUINDENIS LUSTRIS ANNIS IN MILLE TRECENTIS
AGRESTES PEDIBUS CUM SUA MUSTA PREMUNT
TEMPORE QUO PRETOR IURIT HIC MDNTANEA PROLES
PETRUS FACTA FUI IURIS AMICA DOMUS
SCEPTRA VERONA TENET TUA CANSIGNORIUS URBIS
SCALIGER HEC MURIS MENIA CINXIT HERUS.»
«Quindici lustri sopra mille trecent'anni
Quando i campagnuoli premono co' piedi le loro uve
Nel tempo che fu qui pretore Pietro della famiglia Montagna
Sono stata eretta io casa amica del diritto
Cansignorio quello che i tuoi scettri della città regge o Verona
Lo scaligero signore cinse di mura questo propugnacolo[1]»
Sotto il poggiolo della facciata vi è infissa una pietra rotonda, incorniciata, con arma scalpellata dai francesi nel 1797, e recante la dicitura: 14 B G 52
È simbolo di memoria del paese a Giovanni Bembo, capitano di Soave nel 1452. Sulla facciata si trova un'altra iscrizione per ricordare le benemerenze di Michele Battaglia, capitano nel 1538.
Col passar del tempo, l'edificio subì varie modificazioni, specialmente durante il dominio dei Visconti, dei quali si può vedere sotto due bancali delle finestre il loro stemma, e nel lungo periodo della Signoria di Venezia. Un importante restauro dell'edificio venne compiuto nel 1528, sotto la reggenza del capitano Girolamo Gelsi. Sulla fine del secolo scorso, il Comune fece eseguire il restauro della facciata, manomettendo la precedente forma; ma l'opera, già avanzata nel lavoro, fu interrotta dalla Sopraintendenza dei monumenti.
Il vecchio scalone, che dalla loggia portava al piano superiore, nel 1850 venne sostituito da uno con piccole colonne di stile moderno. Nel piano della loggia, fino a poco tempo fa, vi era l'ufficio del Monte di Pietà, fondato dall'Arciprete Lazzaro Dal Fior nel 1542, per salvare i bisognosi dall'usura degli Ebrei, portati in paese dopo la loro espulsione da Verona.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Traduzione tratta da D.F.Castagneti, Iscrizioni di Soave, 1898
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