Ortodonico

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Ortodonico
frazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Comune Montecorice
Territorio
Coordinate40°13′51.6″N 15°00′11.88″E / 40.231°N 15.0033°E40.231; 15.0033 (Ortodonico)
Altitudine240 m s.l.m.
Abitanti250[1]
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Patronosant'Antonio Abate
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ortodonico
Ortodonico

Ortodonico è una frazione collinare del comune di Montecorice, un tempo sede comunale. Sorge sulla strada che partendo da Agnone Cilento, porta a Perdifumo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Ortodonico compare in alcuni antichi manoscritti relativi ai primi anni dell'anno 1000 d.C., ma vi sono stati dei ritrovamenti dell'età bronzea e di epoca romana custoditi presso l'antiquarium comunale di Agropoli. Divenuto dogana sotto i Normanni, Ortodonico, chiamato dai romani Ortodopnicus e nel Medioevo Ortodominici, deve il suo nome ai numerosi orti, giardini e dall'abbondanza di acqua presente, letteralmente il nome significa "Orto del Signore" . Nel 1927 per scelta dell'allora Podestà G.Piccirilli, la sede del Comune venne spostata nella frazione di Montecorice; solo in seguito, nel 1929, fu autorizzato il suo spostamento (vari documenti dimostrano l'avvenimento) e, dopo il 2 giugno 1930, per cause sconosciute, divenne Comune con un R.R. che recita: «...è autorizzato il Comune di Ortodonico a modificare la propria denominazione in Montecorice» (In tanti ancora si chiedono la motivazione della modifica del nome, all'epoca questi avvenimenti furono inutilmente contestati) ampia documentazione sulla vicenda è custodita presso l'archivio di Stato di Salerno. Il paese di Ortodonico, rimase Marchesato dei Genoino di Cava dei Tirreni per molto tempo, ha vissuto il continuo e progressivo spopolamento, che continua ancora oggi, riducendo gli abitanti ad un numero di 250 persone circa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il paese ha un centro storico quasi intatto dalle mani dalla modernizzazione che ha caratterizzato lo sviluppo della parte alta del paese, vi sono due palazzi gentilizi e una splendida torre medievale e nello stesso trova ubicazione la chiesa di S.Antonio Abate con un caratteristico campanile a vela e il museo della civiltà contadina, dov'è possibile visitare un antico frantoio e diversi oggetti legati alla vita rurale di una volta. Dal 2014 da un progetto della pro loco vi troverete la sede del Laboratorio di liuteria intitolato "Fratelli de Luccia" in onore dei famiso liutai De Luccia di Casigliano, la particolarità è che il suo direttore è Alfonso Toscano liutaio, discendente diretto dei De Luccia.

La popolazione contadina vi fondò insieme alle altre frazioni di Cosentinorum e Zopporum l'agglomerato della Socia "Chiòva", con finalità di mutua assistenza; a questo primo agglomerato si aggiunse poi il paese di Fornelli. Tra le bellezze da visitare vi è il Museo della civiltà contadina e la bellissima torre medievale. Tra le famiglie più antiche, presenti da oltre 500 anni, nel paese vi sono gli Amoresano, i Funicello, i Lembo, i Meola, i Chiariello e i Maffia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sotto i Borbone contava quasi 1000 abitanti
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