Obizzi

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Obizzi
StatoItalia
FondatoreObicio I
Data di fondazioneXI secolo
Stemma degli Obizzi (Padova)

Gli Obizzi furono un'importante casata italiana di origine francese[1] con derivazioni in diverse città dell'Italia centro-settentrionale, tra cui Lucca[2][3], Ferrara, e Padova[4].

Origini e storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli Obizzi devono la loro presenza in Italia a Obicio I, capitano presso l'imperatore Enrico II il Santo nel 1007. Originario della Borgogna, sembra che si fosse stabilito prima in Toscana, a Lucca, con successivo trasferimento dei suoi discendenti in Veneto[5]. Il fratello di Obicio, Frisco, stabilitosi a Genova, diede invece origine alla prestigiosa famiglia Fieschi.

Gli Obizzi accumularono immense fortune economiche grazie a matrimoni strategici con ricche ereditiere e alla loro professione di capitani di ventura, proprietari com'erano di uno tra gli eserciti più richiesti e famosi dell'Europa del tempo. Le ricchezze messe da parte permisero loro di costruire una vera e propria reggia, il castello del Catajo sui colli Euganei, vicino a Padova, arricchendolo nei secoli di importanti collezioni e preziosi affreschi. Estinti nel ramo principale nel 1803 col marchese Tommaso Obizzi, legarono il loro intero patrimonio alla famiglia arciducale Asburgo-Este, duchi di Modena.

Nei saloni del castello del Catajo è ancora oggi visibile l'intero albero genealogico della famiglia Obizzi, completo di tutti gli ascendenti e discendenti, mentre l'intera e leggendaria storia è raccontata in quaranta riquadri attraverso gli affreschi del pittore Gian Battista Zelotti.

Lucrezia degli Obizzi

Principali componenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La famiglia Obizzi sosteneva di discendere dai franchi conti di Borgogna.
  2. ^ Antonio Mazzarosa, Storia di Lucca: dalla sua origine fino al MDCCCXIV., Volume 1, Editore G. Giusti, Lucca 1833, pag. 115
  3. ^ Jean-Charles-Léonard Simonde Sismondi, Storia delle repubbliche italiane dei secoli di mezzo, Volume 4, Editore Tip. Elvetica, Mendrisio 1831, pag. 303
  4. ^ AA.VV, Archivio veneto, Deputazione di storia patria per le Venezie, Volume XI, Venezia 1876, pag. 97-98
  5. ^ Copia archiviata (PDF), su castellodelcatajo.it. URL consultato il 13 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Mazzarosa, Storia di Lucca, vol. 1, Giusti, Lucca, 1833.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN2149145857021222920848
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