Nostra Signora di Soufanieh

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Flusso di olio da un'immagine della Vergine Maria

Nostra Signora di Soufanieh è l'appellativo di presunte apparizioni mariane che si sarebbero verificate a Soufanieh, un sobborgo di Damasco (in Siria) a partire dal 1982.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo quanto riferito, le apparizioni sono avvenute nel dicembre 1982 e a gennaio, febbraio e marzo 1983.[1] Gli osservatori affermano che le apparizioni siano state accompagnate da un flusso di olio (descritto come miracoloso) colante da un'icona russa della Madonna di Kazan[1], così come trasudante dal viso e dalle mani di Myrna Nazzour, all'epoca diciottenne[1][2] di fede greco-melchita.[2] L'icona era stata comprata in una chiesa ortodossa di Sofia, Bulgaria,[1] dal marito ortodosso della donna.[2] Il primo evento soprannaturale era avvenuto a fine novembre, con la trasudazione di olio prima dalle mani della veggente (22 novembre) e poi dall'icona (27 novembre), proseguiti fino al 1990.[1][2] Altri eventi sarebbero occorsi anche negli anni 2000.[2]

La giornalista Brigid Keenan ha scritto che l'olio apparentemente prodotto da Nazzour è stato analizzato come «olio d'oliva al 100%» e che centinaia di persone, inclusi alcuni medici e psichiatri, hanno assistito alle secrezioni di Nazzour e non sono riuscite a trovare prove di un inganno.[3] Secondo i suoi rapporti, Nazzour ha sviluppato ferite da stimmate su «fronte, mani, piedi e costato», e la Vergine le sarebbe apparsa fuori dalla sua stessa casa.[3][2] Nazzour avrebbe ricevuto apparizioni personali dello stesso Gesù.[2] Entrambi, parlando in lingua araba, avrebbero riservato severi messaggi contro le divisioni tra le Chiese cristiane.[2] Nazzour ha affermato che la Vergine le ha detto che «i cristiani dovrebbero pregare per la pace, amarsi l'un l'altro e pregare per l'unità delle chiese cristiane».[3] Molti degli eventi prodigiosi sarebbero avvenuti nelle date in cui sono coincise le date della Pasqua cattolica e della Pasqua ortodossa[2] e nell'ultimo messaggio Maria avrebbe detto che non sarebbe più apparsa fino a che le Chiese non avessero ricominciato a celebrare la festività nello stesso giorno.[2]

Il 15 gennaio 1987 l'arcivescovo siro-cattolico di Hassaké-Nisibi Jacques Georges Habib Hafouri, a seguito di un'inchiesta affidata ad esperti, ha riconosciuto il carattere soprannaturale degli eventi.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (EN) Nicholas J. Santoro, Mary in Our Life: Atlas of the Names and Titles of Mary, the Mother of Jesus, and Their Place in Marian Devotion, iUniverse, 12 agosto 2011, p. 507, ISBN 978-1-4620-4021-6. URL consultato il 20 novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f g h i j Rodolfo Casadei, Siria. Il prodigio pasquale di Soufanieh e il monito divino: «Di’ ai miei figli che è a loro che domando l’unità», in Tempi, 19 aprile 2014. URL consultato il 20 novembre 2022.
  3. ^ a b c (EN) Brigid Keenan, Myrna and the oil: an everyday miracle: How does a woman become a modern saint? In Damascus Brigid Keenan met Myrna Nazzour and saw for herself . . ., in The Independent, 10 agosto 1994. URL consultato il 20 novembre 2022.
  4. ^ (FR) Joachim Bouflet, Encyclopédie des phénomènes extraordinaires dans la vie mystique, vol. 1, 2ª riedizione, p. 243.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) "Our Lady of Soufanieh", in: Marius Kociejowski The Street Philosopher and the Holy Fool: A Syrian Journey, Sutton Publishing, Stroud, 2004.
  • (FR) Élias Zahlaoui,"Soufanieh", in: Patrick Sbalchiero (cur.): Dictionnaire des miracles et de l'extraordinaire chrétien, Fayard, Parigi, 2002, pp. 738-741.
  • (FR) Patrick Sbalchiero, "Damas/ Soufanieh", in: René Laurentin, Patrick Sbalchiero (cur.), Dictionnaire des "apparitions" de la Vierge Marie, Fayard, Parigi, 2007, pp. 1093-1097.
  • (DE) Johannes M. Touw, "Öl-Materialisationen und Stigmen in Soufanieh (Damaskus)", in: Andreas Resch, Paranormologie und Religion, Resch, Innsbruck, 1997, pp. 251-321.
  • (EN) Robert J. Fox, Light from the East – Miracles of Our Lady of Soufanieh, Fatima Family.org, 2002.

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