Neomicroxus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Neomicroxus
Immagine di Neomicroxus mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Sottordine Myomorpha
Famiglia Cricetidae
Sottofamiglia Sigmodontinae
Tribù Akodontini
Genere Neomicroxus
Alvarado-Serrano & D'Elia, 2013
Specie

Vedi testo

Neomicroxus (Alvarado-Serrano & D'Elia, 2013) è un genere di roditori della famiglia dei Cricetidi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Al genere Neomicroxus appartengono roditori di piccole dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 74 e 92 mm e la lunghezza della coda tra 63 e 90 mm..[1]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio è delicato e provvisto di un rostro lungo ed affusolato, la scatola cranica è rigonfia mentre le arcate zigomatiche sono parallele. I fori palatali sono corti, mentre la bolla timpanica è rigonfia. Gli incisivi superiori sono lisci ed ortodonti.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è soffice e densa. Le parti dorsali variano dal castano scuro al bruno-nerastro, mentre le parti ventrali sono leggermente più chiare. Le orecchie sono relativamente corte. Le zampe sono marroni scure, gli artigli sono parzialmente nascosti da ciuffi di peli argentati. Le piante dei piedi sono provviste di sei cuscinetti carnosi. La coda è lunga circa quanto la testa ed il corpo ed è leggermente più chiara sotto.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è diffuso nella parte settentrionale delle Ande, dal Venezuela occidentale all'Ecuador centrale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere comprende 2 specie.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alvarado-Serrano & D'Elia, 2013.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi