Neolicaphrium

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Neolicaphrium
Mandibola destra di Neolicaphrium recens
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Infraclasse Eutheria
Ordine Litopterna
Famiglia Proterotheriidae
Genere Neolicaphrium

Neolicaphrium è un genere estinto di mammiferi litopterni, appartenente ai proteroteriidi. Visse tra il Pliocene medio e il Pleistocene superiore (circa 3,5 - 0,1 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era di dimensioni medio - piccole, e non superava la taglia di un odierno cervo delle pampas (Ozotoceros bezoarticus): Neolicaprhium era alto circa 70 centimetri al garrese, e la lunghezza del corpo doveva superare di poco i 110 centimetri. Le zampe erano lunghe e snelle, fornite di tre dita di cui l'unica pienamente funzionale era quella centrale, con uno zoccolo molto sviluppato. Il cranio era dotato di un muso relativamente corto e di una dentatura dalle corone dentarie non particolarmente allungate (mesodonte). La superficie dorsale del cranio era quasi parallela alla superficie occlusale di molari e premolari superiori; le orbite erano piuttosto grandi, ed era presente un diastema ben sviluppato.

Gli incisivi superiori erano a forma di canini ed erano di grandi dimensioni. I molari inferiori e il terzo premolare inferiore erano caratterizzati da un entoconide ben sviluppato, connesso da una corta cresta a un ipoconulide proiettato lingualmente. Il terzo molare inferiore, con l'ipoconulide proiettato più posteriormente, realizzava una sorta di "terzo lobo" rudimentale. Le valli del trigonide e del talonide erano strette e profonde.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Neolicaphrium venne descritto per la prima volta nel 1921 da Frenguelli, sulla base di resti incompleti ritrovati in Argentina. La specie tipo, Neolicaphrium recens, è tipica di giacimenti del Pliocene superiore - Pleistocene superiore di Argentina, Uruguay e Brasile, mentre la specie N. major è stata ritrovata in terreni del Pliocene dell'Argentina.

Neolicaphrium è il più recente tra i proteroteriidi, un gruppo di mammiferi litopterni dalle forme simili a quelle degli equidi, in particolare riguardo alla struttura delle zampe. Neolicaphrium, in ogni caso, non era il proteroteriide più specializzato.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Un'analisi che ha usato isotopi stabili per stabilire l'ambiente in cui viveva Neolicaphrium recens nel tardo Pleistocene ha indicato che questo animale era un brucatore di foglie, per la maggior parte piante della foresta con copertura aperta, e che viveva in un ambiente forestale semi-aperto o in savane alberate (Morosi e Ubilla, 2017). Un'altra analisi riguardante l'usura dentaria di alcuni esemplari di Neolicaphrium provenienti dall'Argentina e dall'Uruguay hanno confermato le ipotesi precedenti (Corona et al., 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Frenguelli, J. 1921. Sobre un proterotérido del Pampeano superior de Córdoba, Neolicaphrium recens, nov. Actas de la Academia Nacional de Ciencias en Córdoba, 7: 7–23.
  • Tauber, A. 2000. Hallazgos de Proterotheriidae (Mammalia, Litopterna) en el Pleistoceno de Córdoba, Argentina. Ameghiniana, 37: 157–162.
  • Bond, M., Perea, D., Ubilla, M. and Tauber, A. 2001. Neolicaphrium recens Frenguelli, 1921, the only surviving Proterotheriidae (Litopterna, Mammalia) into the South American Pleistocene. Palaeovertebrata, 30: 37–50.
  • Ubilla, M. 2004. Mammalian biostratigraphy of Pleistocene fluvial deposits in northern Uruguay, South America. Proceedings of the Geologists’ Association of London, 115: 347–357.
  • Scherer, C.; Pitana, V.; Ribeiro, A. M. (2009). "Proterotheriidae and Macraucheniidae (Litopterna, Mammalia) from the Pleistocene of Rio Grande do Sul State, Brazil". Revista Brasileira de Paleontologia. 12 (3): 231–246. doi:10.4072/rbp.2009.3.06.
  • Vezzosi, R., Schmidth, G. and Brunetto, E. 2009. “Un Proterotheriinae (Proterotheriidae: Litopterna) en el Pleistoceno tardío-Holoceno temprano (Lujanense) de Santa Fé; p”. In 62 in Libro de Resúmenes, XXIV Jornadas Argentinas de Paleontología de Vertebrados, Argentina: San Rafael. 4–7 May 2009
  • Ubilla, M.; Perea, D.; Bond, M.; Rinderknecht, A. (2011). "The first cranial remains of the Pleistocene proterotheriid Neolicaphrium Frenguelli, 1921 (Mammalia, Litopterna): a comparative approach". Journal of Vertebrate Paleontology. 31 (1): 193–201. doi:10.1080/02724634.2011.539647.
  • Elizabeth Morosi & Martin Ubilla (2017) Dietary and palaeoenvironmental inferences in Neolicaphrium recens Frenguelli, 1921 (Litopterna, Proterotheriidae) using carbon and oxygen stable isotopes (Late Pleistocene; Uruguay), Historical Biology, DOI: 10.1080/08912963.2017.1355914
  • Gaudioso, P. J.; Gasparini, G. M.; Herbst, R.; Barquez, R. M. (2017). "First record of the Neolicaphrium recens Frenguelli, 1921 (Mammalia, Litopterna) in the Pleistocene of Santiago del Estero Province, Argentina". Papéis Avulsos de Zoologia. 57 (31): 23–29.
  • Andrea Corona; Martín Ubilla; Daniel Perea (2019). "New records and diet reconstruction using dental microwear analysis for Neolicaphrium recens Frenguelli, 1921 (Litopterna, Proterotheriidae)". Andean Geology. 46 (1): 153–167. doi:10.5027/andgeoV46n1-3136.

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