Negritos delle Filippine

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Negritos delle Filippine
Famiglia di Negritos a cavallo del XIX e XX sec.
 
Sottogruppi
Luogo d'origineLuzon, Panay, Negros, Palawan
Lingua17 diverse lingue
ReligioneCattolicesimo, Animismo
Distribuzione
Bandiera delle Filippine Filippinecirca 15 000 (2013)

I Negritos delle Filippine sono un gruppo di popolazioni distinte appartenente al più vasto e generico gruppo dei Negritos, presente in alcune zone dell'arcipelago delle Filippine. Caratterizzati da tratti pigmoidi, i Negritos delle Filippine hanno origine non ancora certa anche se vengono accomunati con popolazioni Andamanesi, malesi e del Borneo; una stima del 2013 ha calcolato che gli individui di etnia negritos presenti nell'arcipelago siano circa 15000.[1]

Storiografia[modifica | modifica wikitesto]

La prima testimonianza in Occidente dell'esistenza dei Negritos ci arriva attraverso la Relazione del primo viaggio intorno al mondo del vicentino Antonio Pigafetta che, nel 1521, in navigazione dopo la drammatica battaglia di Mactan e la morte di Magellano nelle inesplorate acque dell'arcipelago fra Mactan a Cebu (Zubu) passando da Bohol, costeggia l'isola di Panglao (Panilonghon) e osserva:

«Lungi disdotto leghe de questa isola Zubu, al capo de quell'altra, che se chiama Bohol, brusassemo in mezzo de questo arcipelago la nave Conceptione per essere restati troppo pochi e fornissemo le altre due de le cose sue migliore. Pigliassemo poi la via del garbin e mezzodì costando la isola, che se dice Panilonghon, nella quale sono uomini negri, come sono in Etiopia.[2]»

Il navigatore era stato quindi colpito dalla somiglianza con gli abitanti africani dell'Etiopia per quanto riguarda il colore scuro della pelle ma la somiglianza dei Negritos con le popolazioni pigmee africane è evidente in altri tratti tipici come l'essere bassi di statura e snelli, i capelli neri e crespi particolarmente fitti nelle donne, la pelle liscia ma grassa di colore cioccolato scuro o quasi nero, il naso piccolo e largo alla base e gli occhi tondi e scuri.[3]

Il termine fu riutilizzato dagli storici per designare la Republic of Negroes con cui, nel 1898, si cercò di dar luogo ad un primo esperimento nazionale[4] dopo la caduta del colonialismo spagnolo[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Sabino G. Padilla, Jr, University of the Philippines, Anthropolgy and GIS: Temporal and Spatial Distribution of the Philippine Negrito Groups (PDF), su Wayne State University, http://digitalcommons.wayne.edu/. URL consultato il 13 giugno 2014.
  2. ^ Antonio Pigafetta, Notizie del Mondo nuovo con le figure dei paesi scoperti descritti da Antonio Pigafetta vicentino, cavaliere di Rodi (PDF), in Camillo Manfroni (a cura di), Progetto Manuzio, Istituto editoriale italiano, 1956 [1524]. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).
  3. ^ (EN) Daisy Y. Noval-Morales, The Ati of Negros and Panay, su National Commission for Culture and the Arts, http://www.ncca.gov.ph. URL consultato il 13 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2014).
  4. ^ M. Guadalupe Rodríguez Gómez, Estela Roselló Soberón, Germán Franco Toriz, La gestación de la independencia: la resistencia de los grupos subordinados y la lucha por el poder de los grupos dominantes en las Filipinas durante el siglo XIX, Estudios de Asia y Africa, Vol. 29, No. 1 (93) (Jan. - Apr., 1994), pp. 58-96.
  5. ^ Filomeno V. Aguilar, Jr., The Republic of Negros, Philippine Studies, Vol. 48, No. 1 (First Quarter 2000), pp. 26-52.