Museo d'arte contemporanea di Nagi

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Nagi MOCA
奈義町現代美術館
Ubicazione
StatoBandiera del Giappone Giappone
LocalitàNagi
IndirizzoNagi-chō Toyosawa 441, 708-1323 Katsuta-gun, Okayama (708-1323岡山県勝田郡奈義町豊沢441?)
Coordinate35°07′26.04″N 134°10′29.64″E / 35.1239°N 134.1749°E35.1239; 134.1749
Caratteristiche
TipoArte contemporanea
Collezioniinstallazioni site-specific
Periodo storico collezionicontemporaneo
Istituzione25 aprile 1994
Apertura24 aprile 1994
Sito web

Il Museo d'arte contemporanea di Nagi (奈義町現代美術館?, Nagi-chō gendai bijutsukan), noto anche con il nome internazionale Nagi Museum Of Contemporary Art o semplicemente Nagi MOCA, è un museo situato a Nagi, nella prefettura di Okayama in Giappone.

Aperto nel 1994, l'edificio è stato progettato da Arata Isozaki[1][2] ed è composto da vari blocchi interconnessi fra loro che ospitano la collezione permanente, due gallerie per mostre temporanee dedicate all'arte contemporanea, una biblioteca, un centro informazioni turistiche e due spazi commerciali e ristorativi.

Collezione permanente[modifica | modifica wikitesto]

La collezione permanente del museo è composta da tre opere monumentali site-specific realizzate da Aiko Miyawaki, Kazuo Okazaki e Shūsaku Arakawa & Madeline Gins. Le tre opere sono connesse da uno spazio distributivo che ospita alle pareti vari schizzi e disegni preparatori realizzati dagli artisti e illustrativi del loro processo creativo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Aiko Miyawaki, Terra (大地?, Daichi)

Una foresta formata da numerosi cavi di metallo, le cui estremità sono fissate a terra mentre le parti libere disegnano delle curve nell'aria intrecciate fra loro. Le basi a cui sono fissati i cavi sono collocate sia all'esterno in una vasca d'acqua, sia all'interno in un'ampia sala; entrambi gli spazi sono pavimentati a ciottoli, il che fornisce continuità fra la parte esterna e quella interna dell'opera. I cavi curvati sono molto leggeri, quindi vibrano se sfiorati o anche solo con lo spostamento d'aria dato dal vento o dal passaggio dei visitatori. generando movimento.

  • Kazuo Okazaki, Luna (?, Tsuki)
  • Shūsaku Arakawa + Madeline Gins, Sole (太陽?, Taiyō)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Okayama museum in the spotlight at home and abroad - AJW by The Asahi Shimbun, su web.archive.org, 13 aprile 2015. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2015).
  2. ^ (EN) Mary M. Lane, How to Explore Japanese Museums Without a Guide, su WSJ, 4 aprile 2014. URL consultato il 29 marzo 2019.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN257573686 · NDL (ENJA00651724