NGC 121

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NGC 121
Ammasso globulare
L'ammasso globulare NGC 121 ripreso dal Telescopio spaziale Hubble.
Scoperta
ScopritoreJohn Herschel
Data20 settembre 1835 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneTucano
Ascensione retta00h 26m 49.0s [2][3]
Declinazione−71° 32′ 10″ [2][3]
Distanza200 000 a.l.
(60 k pc) [1][2][3]
Magnitudine apparente (V)11.24 [4][5]
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso globulare
Massa3,6+0,9
−0,7
×105
[3] M
Dimensioni197 anni luce (60,4 pc) a.l.   [2][3]
Età stimata10,5±0,5 Ga [6]
Mappa di localizzazione
NGC 121
Categoria di ammassi globulari

Coordinate: Carta celeste 00h 26m 49s, -71° 32′ 10″

NGC 121 è un ammasso globulare situato nella costellazione del Tucano.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È il più vecchio ammasso globulare della Piccola Nube di Magellano (SMC),[5][6] una galassia nana satellite della nostra Via Lattea. L'astronomo danese John Louis Emil Dreyer, compilatore del New General Catalogue, lo descrisse come "piuttosto brillante, piccolo, un poco esteso, gradualmente più brillante al centro".[1]

L'ammasso è situato a circa 200 000 anni luce (60 kpc) dal Sole[3] e ha un'età di circa 10,5±0,5 Ga.[6] È situato circa 2,3° a nordovest del centro galattico della SMC[7] e forma parte dell'alone ovest, una regione che si sta muovendo verso l'esterno rispetto alla SMC.[8] La massa è 3,6×105 volte quella solare.[3]

Il semiraggio dell'ammasso è di 27,1 arcosecondi,[6] con un raggio mareale di 143 arcosecondi.[9] Si trova a circa ~32 arcominuto dal massiccio ammasso globulare 47 Tucanae, che ha un raggio mareale di 42,86 arcominuti. I due ammassi potrebbero pertanto essere in interazione tra loro.[6]

NGC 121 è l'unico ammasso globulare della Piccola Nube di Magellano che è simile agli ammassi galattici della nostra Via Lattea.[7] La stima sull'età di questo ammasso è compresa tra 10,5 e 11,8 miliardi di anni, cioè 2-3 miliardi di anni in più rispetto agli ammassi similari della nostra galassia.[6] Le stelle più vecchie di questo ammasso mostrano la presenza di due distinte popolazioni stellari, con la porzione più giovane arricchita dal materiale proveniente dalla prima generazione di stelle. La seconda generazione rappresenta solo il 32% del totale, con una concentrazione maggiore nella parte centrale dell'ammasso. Questo suggerisce che la generazione più recente sia più concentrata nella zona centrale.[7][10]

Nel 1988 è stata rilevata la presenza in questo ammasso di stelle del tipo variabile RR Lyrae.[11] Nel 2008 è stata riportata la presenza di 20 candidate cefeidi nane, inclusa qualche variabile SX Phoenicis.[12] Nel 1998, le immagini trasmesse dal Telescopio spaziale Hubble hanno permesso di identificare la presenza di 42 potenziali stelle vagabonde blu.[9]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

L'ammasso NGC 121 è stato scoperto il 20 settembre 1835 dall'astronomo britannico John Herschel.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 121, su cseligman.com. URL consultato il 14 aprile 2024.
  2. ^ a b c d e Results for object NGC 121, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 14 aprile 2024.
  3. ^ a b c d e f g J. Th. van Loon, J. R. Marshall e A. A. Zijlstra, Dust-enshrouded giants in clusters in the Magellanic Clouds, in Astronomy and Astrophysics, vol. 442, n. 2, novembre 2005, pp. 597–613, Bibcode:2005A&A...442..597V, DOI:10.1051/0004-6361:20053528, arXiv:astro-ph/0507571.
  4. ^ (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 100 à 199, su astrovalleyfield.ca. URL consultato il 14 aprile 2024.
  5. ^ a b SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato il 14 aprile 2024.
  6. ^ a b c d e f Katharina Glatt, John S., III Gallagher, Eva K. Grebel, Antonella Nota, Elena Sabbi, Marco Sirianni, Gisella Clementini, Monica Tosi, Daniel Harbeck, Andreas Koch e Misty Cracraft, An Accurate Age Determination for the Small Magellanic Cloud Star Cluster NGC 121 with the Hubble Space Telescope/Advanced Camera for Surveys, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 4, aprile 2008, pp. 1106–1116, Bibcode:2008AJ....135.1106G, DOI:10.1088/0004-6256/135/4/1106.
  7. ^ a b c E. Dalessandro, E. Lapenna, A. Mucciarelli, L. Origlia, F. R. Ferraro e B. Lanzoni, Multiple Populations in the Old and Massive Small Magellanic Cloud Globular Cluster NGC 121, in The Astrophysical Journal, vol. 829, n. 2, ottobre 2016, id. 77, Bibcode:2016ApJ...829...77D, DOI:10.3847/0004-637X/829/2/77, arXiv:1607.05736.
  8. ^ A. Mucciarelli, A. Minelli, C. Lardo, D. Massari, M. Bellazzini, D. Romano, L. Origlia e F. R. Ferraro, The chemical DNA of the Magellanic Clouds. II. High-resolution spectroscopy of the SMC globular clusters NGC 121, NGC 339, and NGC 419, in Astronomy & Astrophysics, vol. 677, settembre 2023, id. A61, Bibcode:2023A&A...677A..61M, DOI:10.1051/0004-6361/202347120, arXiv:2307.03470.
  9. ^ a b Michael M. Shara, S. Michael Fall, R. Michael Rich e David Zurek, Hubble Space Telescope Observations of NGC 121: First Detection of Blue Stragglers in an Extragalactic Globular Cluster, in The Astrophysical Journal, vol. 508, n. 2, dicembre 1998, pp. 570–575, Bibcode:1998ApJ...508..570S, DOI:10.1086/306423.
  10. ^ F. Niederhofer, N. Bastian, V. Kozhurina-Platais, S. Larsen, M. Salaris, E. Dalessandro, A. Mucciarelli, I. Cabrera-Ziri, M. Cordero, D. Geisler, M. Hilker, K. Hollyhead, N. Kacharov, C. Lardo, C. Li, D. Mackey e I. Platais, The search for multiple populations in Magellanic Cloud clusters - I. Two stellar populations in the Small Magellanic Cloud globular cluster NGC 121, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 464, n. 1, gennaio 2017, pp. 94–103, Bibcode:2017MNRAS.464...94N, DOI:10.1093/mnras/stw2269, arXiv:1609.01595.
  11. ^ Alistair R. Walker e Peter Mack, CCD Photometry of the RR Lyrae Stars in NGC 121 and the Distance to the Small Magellanic Cloud, in Astronomical Journal, vol. 96, settembre 1988, p. 872, Bibcode:1988AJ.....96..872W, DOI:10.1086/114853.
  12. ^ G. Fiorentino, R. Contreras, G. Clementini, K. Glatt, E. Sabbi, M. Sirianni, E. Grebel e J. Ghallager, Detection of new variable stars in the SMC cluster NGC 121, in Memorie della Società Astronomica Italiana, vol. 79, gennaio 2008, p. 3, arXiv:0801.2713.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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