Museo diocesano d'arte sacra (Sarsina)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Museo diocesano d'arte sacra
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSarsina
IndirizzoEx Palazzo Vescovile
Piazza Plauto, 2
Coordinate43°55′07″N 12°08′37″E / 43.918611°N 12.143611°E43.918611; 12.143611
Caratteristiche
Tipoarte sacra, archeologia
Istituzione1987
Apertura1987
Visitatori1 500 (2022)
Sito web
Museo diocesano d'arte sacra di Sarsina
Il palazzo dell'Episcopio di Sarsina
Episcopio in restauro
Piazza Plauto

Il Museo diocesano d'arte sacra di Sarsina (Forlì-Cesena), inaugurato nel 1987, è ubicato al primo piano del palazzo episcopale, che è stato la residenza dei vescovi fino al 1976.

Cappella dell'Episcopio

Il Museo custodisce una preziosa raccolta di dipinti, sculture, arredi, paramenti sacri e suppellettile liturgica, proveniente dalla basilica di San Vicinio e da altre chiese del territorio diocesano sarsinate.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

L'itinerario espositivo si sviluppa lungo quattro sale tematiche ed il cortile.

Sala I - II[modifica | modifica wikitesto]

Nelle prime due sale, all'interno di apposite teche, sono esposti paramenti sacri (pianete, piviali, mitre, manipoli e stole), per lo più appartenuti ai vescovi sarsinati, databili dal XVIII al XIX secolo. Di particolare pregio:

Vi sono, inoltre, conservati:

  • una tegola con bassorilievo raffigurante un Grifo alato (XIII secolo), proveniente dall'abbazia di San Salvatore in Summano, oggi in fase di restauro.
  • un grande mobile, con cassetti a scomparsa, databile al XV secolo;
  • alcuni antichi tabernacoli dipinti, uno dei quali risalente al XVI secolo.

Sala III[modifica | modifica wikitesto]

Dalla prima sala si accede alla cappella vescovile, oggi adibita a pinacoteca, nella quale sono conservati dipinti di scuola bolognese e marchigiana, fra i quali si ricordano:

Scambio culturale con il Museo di Saludecio e del beato Amato (Santo Amato Ronconi)
La sala IV con l'esposizione temporanea della xilografia "Rivoluzione" di Mimmo Paladino. 2017

Sala IV[modifica | modifica wikitesto]

Il percorso espositivo prosegue con la quarta sala dove, entro teche, sono esposte argenterie sacre databili dalla metà del XVIII all'inizio del XIX secolo.

Cortile[modifica | modifica wikitesto]

Nel cortile sono conservati frammenti architettonici e decorativi di età romana, provenienti dall'antico nucleo urbano di Sarsina.

Inoltre, completa la visita una raccolta di campane (unica in Italia), alcune delle quali risalgono al XIV - XV secolo, provenienti da chiese e oratori chiusi o saltuariamente aperti al culto. Fra queste di notevole interesse:

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Milano 2005, p. 66

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]