Museo della storia antica del territorio di Bientina

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Museo della storia antica del territorio di Bientina
La chiesa di san Girolamo sede del museo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBientina
IndirizzoVia Marco Polo, c/o oratorio di San Girolamo e Via Marco Polo
Coordinate43°42′22.03″N 10°37′03.58″E / 43.70612°N 10.617661°E43.70612; 10.617661
Caratteristiche
TipoArcheologico
Istituzione1999
Visitatori100 (2019)

Il Museo della Storia Antica del territorio di Bientina [1] è un museo archeologico situato nella ex chiesa di San Girolamo nel centro di Bientina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è stato inaugurato il 27 novembre del 1999 ed è stato dedicato a Vittorio Bernardi, studioso di arte ed archeologia, promotore di scavi nel territorio bientinese sin dagli anni Cinquanta e collaboratore delle Soprintendenze di Pisa e Firenze [2]. Già dagli anni Cinquanta il Bernardi aveva promosso l'allestimento di un antiquarium che avesse potuto accogliere i reperti rinvenuti nella zona.

Edificio[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di san Girolamo è un ex oratorio della prima metà del XVII secolo. L'edificio fu fatto costruire dall'omonima Confraternita, nata a Bientina nel 1627, con i soldi raccolti dalle elemosine. Nel 1984 la chiesa ha avuto un crollo parziale a cui è seguito un restauro ed un cambio di destinazione d'uso.

Percorso espositivo[modifica | modifica wikitesto]

Le scoperte archeologiche dell'area del Lago di Bientina iniziano già nell'Ottocento nel quadro dei lavori di bonifica con ritrovamenti nel comune di Capannori [3], proseguono alla fine degli anni Venti del Novecento, in località Isola, e poi ancora negli anni Cinquanta (necropoli del Podere 54 e 56) e Novanta (scavi di Fossa 2 [4] e Fossa 5 [5]).

Bronzo Finale[modifica | modifica wikitesto]

I reperti provengono dallo scavo di Fossa 5 [5]. Di particolare interesse una scodella emisferica carenata di impasto nero bruno, la tazza carenata di impasto nero, alcune olle di forma ovoide ed una fuseruola biconica decorata con scena figurativa.

Età arcaica[modifica | modifica wikitesto]

Tra i materiali provenienti dal sito di Fossa 2 [4] si segnalano un'anfora vinaria etrusca, una coppa carenata in bucchero ed alcune olle con labbro svasato. Delle grandi olle cinerarire, una coppia di orecchini in oro e una lekythos attica provengono invece dall'abitato e dalla necropoli del podere 56.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda su culturaitalia, su culturaitalia.it.
  2. ^ V.Bernardi, Archeologia nel Bientina, Pontedera 1986
  3. ^ tomba Rio Ralletta, su luccaterre.it. URL consultato il 24 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2016).
  4. ^ a b Informazioni sul sito i segni dell'auser, su segnidellauser.it. URL consultato il 24 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2012).
  5. ^ a b Giulio Ciampoltrini, Fossa cinque della bonifica di Bientina. Un insediamento nella piana dell'Auser intorno al 1000 A.C., su academia.edu.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesca Grassini, Il Museo della Storia Antica del Territorio di Bientina "Vittorio Bernardi", Una guida alla visita, Pisa, La Grafica Pisana, 2012, p. 48.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]