Museo della focarazza

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Museo della focarazza
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoccalbegna
IndirizzoVia Roma 15, Santa Caterina
Coordinate42°47′02.51″N 11°29′01.95″E / 42.784031°N 11.483876°E42.784031; 11.483876
Caratteristiche
TipoEtnografico
Storia locale
Istituzione1987
FondatoriAlessandro Giustarini
DirettoreLuisa Colombini (Sistema museale Amiata grossetano)
Visitatori60 (2021)
Sito web

Il Museo della focarazza[1] è una struttura museale situata nella frazione di Santa Caterina, nel comune di Roccalbegna (GR).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il museo è stato inaugurato nel 1987 all'interno di una ex fucina di un fabbro ferraio, per volere di Alessandro Giustarini (1947-2006), grande appassionato di storia locale e in seguito sindaco di Roccalbegna, allo scopo di documentare il lavoro e le tradizioni del territorio amiatino. Inizialmente denominato semplicemente Museo etnografico Santa Caterina, è stato rinnovato nel 2005, quando è entrato a far parte del Sistema museale Amiata grossetano. È inoltre inserito nella rete museale provinciale Musei di Maremma.

Sale espositive[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabile del museo, esterno

Il museo si articola in due piccole sale disposte sui due piani del piccolo stabile della vecchia bottega del fabbro.

Piano terra[modifica | modifica wikitesto]

Al piano terra è situata l'esposizione di oggetti e strumenti riferibili alla vita domestica e al lavoro dell'uomo nel contesto rurale locale, tra XIX e XX secolo. La visita è corredata da pannelli tematici, suddivisi per argomento, utili ad illustrare gli oggetti esposti, alcuni conservati in vetrine, tramite l'ausilio di fotografie e didascalie.

La principale tematica del museo è quella incentrata sul fuoco, con la raccolta degli strumenti del carbonaio, del fabbro ferraio e del fornaciaio, con i pannelli sulla lavorazione del pane e sul lavoro del vasaio; un altro tema affrontato è il tema dell'albero, con una ricca documentazione sulla raccolta della castagna. Tra i vari oggetti esposti sono da segnalare interessanti manufatti del fornaciaio, tegole e mezzane decorate con immagini varie, ma anche con l'impronta o il nome dell'artigiano, come a voler esprimere la propria personalità sui propri prodotti. Interessanti anche una raccolta di pignatti, pentole in terracotta), brocche, catini e altri generi di contenitori, provenienti in gran parte dai territori tufacei di Sorano e Pitigliano, e le collezioni dedicate ai riti religiosi, come la raccolta di croci augurali dei cantori del Maggio e gli strumenti per i festeggiamenti della Settimana Santa. Conclude la visita una sezione volta a illustrare il mondo dell'infanzia di un tempo, con la semplicità dei giochi fatti a mano: fionde, ruzzole, carretti e mulini costruiti con canne intrecciate, fischietti di legno o di coccio, bambole.

Piano superiore[modifica | modifica wikitesto]

Il piano superiore è interamente dedicato al rito dello stollo e della focarazza, antico rito del fuoco che si svolge a Santa Caterina ogni 24 novembre. Al centro della sala è posizionato lo stollo, il tronco di albero che durante il rito viene conteso dagli abitanti delle varie contrade del paese. Alle pareti sono allestite due raccolte fotografiche: la prima si tratta di un servizio fotografico di quarantacinque foto commissionato dall'Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana nel 1982, in bianco e nero, che permette al visitatore di conoscere i momenti dello svolgimento del rito del fuoco, dalla preparazione preliminare alla festa finale; una seconda raccolta è invece quella della collezione personale di Alessandro Giustarini, che è invece a colori.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il museo della focarazza sul sito di Musei di Maremma.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AAVV, Il mio paese. Roccalbegna, Cana, Santa Caterina, Triana, Vallerona, Amministrazione comunale, Roccalbegna, 1997.
  • Alessandro Giustarini, Giochi e passatempi dei ragazzi di ieri. Immagini di vita raccolte nel territorio di Santa Caterina, Grosseto, 1984.
  • Michelina Simona Eremita, "Museo etnografico di Santa Caterina", in Sistema Museale Amiata. I musei dell'Amiata grossetana, Arcidosso, 2005, pp. 14–17.
  • Andrea Semplici, La Maremma dei musei. Viaggio emozionale nell'arte, la storia, la natura, le tradizioni del territorio grossetano, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012, pp. 229–234.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale [collegamento interrotto], su sistemamusealeamiata.it. Modifica su Wikidata