Museo Chicote

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Museo Chicote
Ubicazione
StatoBandiera della Spagna Spagna
LocalitàMadrid
IndirizzoGran Vía 12
Coordinate40°25′10.82″N 3°41′56.09″W / 40.419672°N 3.698914°W40.419672; -3.698914
Caratteristiche

Il Museo Chicote, in passato conosciuto come Bar Chicote, è un museo che si trova al numero 12 della Gran Via di Madrid.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il locale era stato aperto nel 1931 da Pedro Chicote, il barman dell'Hotel Ritz, come uno dei primi american bar di Spagna[1] e venne disegnato dall'architetto Luis Gutiérrez Soto.[2]

Fin dall'inizio e per tutta la sua storia, il bar è stato frequentato da personaggi famosi come Ranieri di Monaco, la principessa Soraya, Ernest Hemingway, attori come Frank Sinatra, Grace Kelly, Ava Gardner, Rita Hayworth, Sophia Loren e Gregory Peck, politici di tutti gli schieramenti come Primo de Rivera e La Pasionaria e sportivi come Di Stéfano e Puskas.[3]

Il Museo Chicote nacque invece nel 1940, quando il proprietario decise di aprire al pubblico la sua collezione di più di diecimila bottiglie[4] provenienti da tutto il mondo che al tempo era considerata la migliore al mondo tanto che Aristotele Onassis offrì al barman trenta milioni di pesetas per averla.[5][6][7][8]

Negli anni Ottanta il bar è stato anche uno dei punti di ritrovo della Movida madrileña.

Nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Il bar è menzionato nella canzone Madrid di Agustín Lara e in due composizioni di Joaquín Sabina.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Chicote en la ‘Memoria de Madrid’, su Diario de Madrid. URL consultato il 29 settembre 2023.
  2. ^ (EN) Gutiérrez Soto, Luis, su www.museoreinasofia.es. URL consultato il 29 settembre 2023.
  3. ^ (ES) Isabel Muñoz, Museo Chicote vuelve a agitar la coctelera, su ELMUNDO, 25 dicembre 2020. URL consultato il 29 settembre 2023.
  4. ^ (ES) Horacio de Dios, Guía Completa de Madrid, de Dios Editores, 2000, ISBN 978-987-9445-03-7. URL consultato il 29 settembre 2023.
  5. ^ (ES) María Pilar Queralt del Hierro, Perico Chicote, el hombre que puso color al Madrid de posguerra, su La Vanguardia, 29 ottobre 2020. URL consultato il 29 settembre 2023.
  6. ^ (ES) Rafael Fraguas, El legado del barman Chicote aflora en Las Rozas, in El País, 26 febbraio 2002. URL consultato il 29 settembre 2023.
  7. ^ (ES) Carlota Corredera, Chicoteando, su La Voz de Galicia, 7 marzo 2015. URL consultato il 29 settembre 2023.
  8. ^ (ES) María Isabel Gea, Diccionario enciclopédico de Madrid, Ediciones La Librería, 2002, ISBN 978-84-95889-09-6. URL consultato il 29 settembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]