Monumento alla Resistenza (Lodi)

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Monumento alla Resistenza
AutoreGianni Vigorelli
Data1967
Materialerame
Ubicazionepiazzale delle Medaglie d'Oro, Lodi
Coordinate45°18′37.54″N 9°30′07″E / 45.310428°N 9.501945°E45.310428; 9.501945
Map

Il monumento alla Resistenza è un monumento di Lodi, posto in piazzale delle Medaglie d'Oro, nel punto centrale dei giardini pubblici Federico Barbarossa. È dedicato alla Resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Il monumento fu soprannominato popolarmente «Belfagor», per il suo aspetto che ricordava quello del protagonista di un popolare sceneggiato televisivo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato dallo scultore Gianni Vigorelli, il monumento fu inaugurato il 25 aprile 1967, nel ventiduesimo anniversario della Liberazione, alla presenza del senatore a vita ed ex partigiano Ferruccio Parri.[2]

Nel 2011, in seguito alla caduta di una parte della statua (la mano del bambino), si decise di smontare il monumento per un restauro approfondito.[3] Il restauro si concluse nella primavera del 2015, in tempo per le celebrazioni del 70º anniversario della Liberazione.[1][4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Vista laterale

Il monumento è in rame, con struttura interna in ferro, e poggia su un basamento in pietra.[2] Rappresenta una donna che alza il suo bambino verso il cielo, simboleggiando l'amore verso le nuove generazioni e la fiducia che queste cresceranno sviluppando ideali di pace.[2]

Sul basamento sono scolpite due scritte: anteriormente «Mai più violenza e sopraffazione», e posteriormente «Lodi agli ideali e ai martiri della Resistenza».

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bentornato Belfagor! Presentazione del monumento dopo il restauro, su comune.lodi.it.
  2. ^ a b c Archivio Storico Lodigiano, serie II, anno XV, Lodi, edito dalla Società Storica Lodigiana, 1º semestre 1967, p. 45, ISSN 0004-0347 (WC · ACNP).
  3. ^ Matteo Brunello, Lodi, via al salvataggio di Belfagor, in Il Cittadino, Lodi, 2 novembre 2011.
  4. ^ Il Belfagor torna a casa, in Il Cittadino, Lodi, 19 aprile 2015.

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