Monte Prado

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Monte Prado
Il Monte Prado
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Emilia-Romagna
  Toscana
Provincia  Reggio Emilia
  Lucca
Altezza2,054 m s.l.m.
Prominenza288 m
Isolamento3,14 km
CatenaAppennino Tosco-Emiliano
Coordinate44°15′00.36″N 10°24′27″E / 44.2501°N 10.4075°E44.2501; 10.4075
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Prado
Monte Prado

Il Monte Prado o Prato, (2054 m s.l.m.) è la montagna più alta della Toscana, posto sullo spartiacque dell'Appennino Tosco-Emiliano,sul confine tra le province di Reggio Emilia e di Lucca.

Descrizione

Il Monte Prado, è localizzato tra il Passo della Pradarena e il Passo delle Radici. Quest'area è inclusa nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano per il suo alto valore naturalistico. Il clima locale è scarsamente documentato. La temperatura media annuale è di circa 5 °C e le precipitazioni medie sono di circa 2000mm. Le precipitazioni sono in maggioranza nevose ed avvengono tra Novembre ed Aprile, mentre la neve si scioglie da Maggio fino all'inizio dell'estate, a seconda delle differenze topografiche e di esposizione. Il substrato geologico è costituito per lo più da spesse coltri sedimentarie, con alternanza di strati arenacei e marmosi. Il versante settentrionale del Monte Prado è caratterizzato da tipiche geoforme glaciali, come circhi e depositi morenici, originatisi durante il periodo wurmiano. La morfologia glaciale è evidente: il circo glaciale ha pareti ripide e rocciose, mentre la base è livellata ed attraversata da almeno tre ordini di depositi morenici, probabilmente corrispondenti ai differenti stadi della ritirata dei ghiacci e che racchiudono piccole aree umide ed il lago della Bargetana. Una piccola nicchia glaciale, dove spesso la neve persiste fino alla fine di Luglio, si può notare al lato destro del circo glaciale, ad un'altitudine di 1850-1900m. Inoltre, essa è ancora attiva, soprattutto in primavera ed autunno.

La flora del Monte Prado

Nell'ambito di questo quadro floristico generale, il Monte Prado nell'Appennino reggiano appare come una delle zone in assoluto più ricche dal punto di vista floristico, per questo definito in passato un vero «paradiso botanico». L'esplorazione botanica del Monte Prado è tra le più antiche dell'Appennino Tosco-Emiliano. Risalgono alla metà del secolo scorso le raccolte di Calandrini i cui risultati furono poi pubblicati da Caruel (1860-1864). A Calandrini sono dovute le segnalazioni di Senecìo incanus e Lychnis alpìna, due tra le presenze fioristiche più interessanti del Monte Prado. In tempi recenti l'area ha attirato l'attenzione di vari botanici che le hanno dedicato studi specifici di carattere fioristico (Alessandrini e Branchetti 1997, Flora Reggiana) e vegetazionale. A proposito di questo tipo di studi va ricordata la «Carta della vegetazione di Monte Prado» (G. Rossi, 1993), realizzata alla scala 1:2000 ed edita a cura dell'Ente Parco del Gigante e della Regione Emilia-Romagna (Assessorato Ambiente). Essa rappresenta un ulteriore progresso nella conoscenza della vegetazione di quest'area e si pone come una sintesi delle conoscenze fino ad allora acquisite nello studio della vegetazione sopraforestale dell'intero Appennino settentrionale.

La vegetazione del Monte Prado

Dal punto di vista fisionomico sono state distinte sette tipologie di vegetazione: vegetazione forestale con boschi di latifoglie decidue a dominanza di faggio, vegetazione ad arbusti nani con dominanza di mirtilli (vaccinieti), vegetazione delle praterie soprasilvatiche, vegetazione di valletta nivale (ambienti a lungo innevamento), vegetazione litofila (detriti e rupi), vegetazione acquatica e palustre (ruscellamenti, torbiere e pozze a prosciugamento estivo).

Collegamenti esterni