Miro (Suebo)

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Miro
Il re Miro con il vescovo Martino
Re dei Suebi o Svevi di Spagna
In carica570 –
583
PredecessoreTeodemaro
SuccessoreEborico
Nascita?
Morte583
PadreTeodemaro
ConsorteSiseguta
FigliEborico

Miro dei Suebi anche in spagnolo, in galiziano e in portoghese (... – 583) è stato re dei Suebi di Gallaecia[1], dal 570 fino alla sua morte.

Penisola iberica nel 580 circa. In rosso il regno dei Suebi. In verde scuro il regno degli Visigoti. In giallo la provincia bizantina della Spagna. In verde chiaro la zona della penisola iberica sotto il controllo dei Baschi.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Miro era figlio del re dei Suebi di Gallaecia Teodemaro e della moglie, di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti[2].
Di Teodemaro non si conoscono gli ascendenti[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Miro, come ci confermano Isidoro di Siviglia (Post Theodimirum Miro Sueuorum princeps efficitur regnans annis XIII) e Giovanni di Biclaro ( In provincia Gallaeciae Miro post Theodimirum Sueuorum rex efficitur), salì al trono, nel 570, alla morte del re Teodemaro[3][4].
Miro viene citato nell'elenco dei re Suebi nel El reino suevo (411-585)[5], come quarto re dopo il periodo oscuro[6] e si hanno nuovamente informazioni sul regno suebo di Galizia.

L'anno prima, nel 569, secondo lo storico Rafael Altamira, il regno dei Suebi era stato attaccato da Leovigildo, re[7] ariano dei Visigoti, che si era accordato con i Bizantini, per avere libertà d'azione contro i Suebi. Leovigildo, con grande rapidità, si impadronì di Palencia, Zamora e León, ma non di Astorga che gli oppose una tenace resistenza. L'anno dopo (570) Leovigildo, rotta l'alleanza con i Bizantini, lasciato il regno dei Suebi si rivolse contro le province bizantine[8].
Ancora secondo Rafael Altamira, tra il 571 e il 572, approfittando che i visigoti di Leovigildo erano in guerra contro i Bizantini nel sud della penisola iberica, Miro espanse il suo regno occupando le zone di Plasencia, Coria, Las Hurdes e la valle de las Batuecas[9].

Secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia Miro viene ricordato nel 572 in occasione della celebrazione del Secondo Concilio di Braga, i cui verbali gli attribuiscono l'iniziativa della sua convocazione nel secondo anno del suo regno, come conferma il Synodus Bracarensis secunda[10]. Con Miro il regno svevo raggiunse il suo massimo sviluppo istituzionale e simbolico, tra cui la costruzione di un'autentica sede reale a Braga e il conio di una moneta reale, di livello paragonabile a quello delle altre monarchie germaniche ereditate dall'Impero Romano. Personalmente, sembra essere stato un monarca colto, al quale Martino di Braga dedicò la sua famosa opera Formula vitae honestae[11].
Questo avvenimento viene riportato anche la IDENTITY AND INTERACTION: The Suevi and the Hispano-Romans[12].

Nell'anno 572 Miro condusse una campagna contro i Runcones o Ruccones, un popolo non localizzato che abitava probabilmente il lembo nord-orientale del suo regno, sul mar Cantabrico tra le attuali Asturie e il Paese basco[11] e come riportano anche Isidoro di Siviglia[3] e Giovanni di Biclaro[13].
Nello stesso anno attaccò gli ariani che si trovavano nella parte nord orientale del suo regno, nelle Asturie e nella Cantabria. Questo attacco diede il pretesto al re dei Visigoti, Leovigildo, che era ariano, di attaccare il regno svevo. Nel 573 Leovigildo era arrivato ai confini del regno degli Svevi, dopo avere conquistato la provincia di Braganza e la valle del fiume Sabor, nella provincia di Zamora e tra il 573 e il 574, spingendo gli Svevi verso il nord, avanzò nella valle del fiume Duero, fondando la città di Villa Gothorum (ora Toro). Si rivolse, quindi, contro la Cantabria, dove conquistò Astorga, il cui controllo oltre al controllo di Toro gli permise, nel 575 di invadere la Galizia. Miro, dopo aver perso Ourense e tutto il sud est, con le città di Porto e Braga sotto assedio, si sottomise e chiese la pace (578), ottenendo una breve tregua[14].
In quel periodo, negli anni 575 e 576 dopo due incursioni al confine svevo di Leovigildo, sembra che Miro abbia cercare alleanze con il re franco Gontrano e con l'imperatore di Bisanzio[11].

Nel 581 Ermenegildo, governatore della Betica, e figlio del re dei visigoti, Leovigildo, si ribellò al padre, accettando la corona offertagli dai ribelli sivigliani. La contrapposizione tra padre e figlio era dovuta soprattutto a motivi di appartenenza religiosa: Leovigildo era ariano, mentre Ermenegildo, dopo il matrimonio (579) con la principessa dei Franchi Ingonda, si era convertito al cattolicesimo; Miro, quando, nel 583, seppe che i sostenitori di Ermenegildo erano asserragliati a Siviglia, assediata da Leovigildo, decise di correre in loro soccorso; ma, prima di poter giungere a Siviglia e portare il suo aiuto, fu affrontato da Leovigildo che lo attaccò e lo respinse, facendolo rientrare nei suoi possedimenti[15], come viene riportato anche da Gregorio di Tours, nel suo Historia Francorum[16].
Forse Miro è morto a Siviglia nel contesto di questa campagna, anche se le circostanze non sono note[11].
Anche Isidoro di Siviglia e Giovanni di Biclaro riportano questo avvenimento, asserendo che Miro era intervenuto a fianco di Leovigildo[3][17]. Miro morì nel 583 e gli succedette il figlio Eborico, come confermano Isidoro di Siviglia (Huic Eboricus filius in regnum succedit)[18] e Giovanni di Biclaro[17].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Miro dalla moglie, Siseguta, che, nel 584, sposò, in seconde nozze il proprio genero, Andeca[17], ebbe due figli[19]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Gallaecia corrispondeva all'incirca alle regioni (comunità autonoma) spagnole di Galizia, delle Asturie, di Cantabria, di Castiglia e León e il nord del Portogallo.
  2. ^ a b (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of the SUEVI in SPAIN 411-585 - TEODEMIRO
  3. ^ a b c (LA) #ES Isidori Historia Gothorum, Wandalorum, Sueborum, Historia Sueuorum, par. 91
  4. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 11, Iohannis Abbatis monasterii Biclarensis Chronica, pag. 212
  5. ^ (ES) #ES El reino suevo (411-585), pag. 293
  6. ^ Periodo oscuro è detto il lasso di tempo della storia degli Svevi, tra il 469, morte di Remismondo e il 550, inizio del regno di Carriarico, che è sconosciuta. Infatti il vescovo Idazio interruppe la sua cronaca nell'anno 469 e praticamente sino al regno di Carriarico non si hanno notizie.
  7. ^ Leovigildo era il co-reggente del re dei visigoti Liuva I, che era succeduto al terzo fratello Atanagildo, nel 568.
  8. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 749
  9. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 750
  10. ^ (LA) #ES Synodus Bracarensis secunda
  11. ^ a b c d (ES) #ES Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Miro
  12. ^ (ES) #ES IDENTITY AND INTERACTION: The Suevi and the Hispano-Romans, pag. 30
  13. ^ (LA) #ES MGH Auct. ant. 11, Iohannis Abbatis monasterii Biclarensis Chronica, pag. 213
  14. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pagg. 750 - 752
  15. ^ Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pagg. 753 e 754
  16. ^ (LA) "Saint+Gregory+(Bishop+of+Tours)"&printsec=frontcover #ES Historia Francorum, liber sextus, par. XLIII, pagg. 452 - 455
  17. ^ a b c d e (LA) #ES MGH Auct. ant. 11, Iohannis Abbatis monasterii Biclarensis Chronica, pag. 216
  18. ^ a b c (LA) #ES Isidori Historia Gothorum, Wandalorum, Sueborum, Historia Sueuorum, par. 92
  19. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of the SUEVI in SPAIN 411-585 - MIRÓ
  20. ^ (LA) "Saint+Gregory+(Bishop+of+Tours)"&printsec=frontcover #ES Historia Francorum, liber sextus, par. XLIII, pag. 454

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, "La Spagna sotto i Visigoti", in "Storia del mondo medievale", vol. I, 1999, pp. 743–779

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sovrani Svevi Successore
Teodemaro 570–583 Eborico