Michele Strifno

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Michele Strifno (in greco Μιχαὴλ Στρυφνός?; ... – ...; fl. XII-XIII secolo) era un alto funzionario bizantino durante il regno gli imperatori Angeli.

Strifno è attestato per la prima volta nel 1192 come sebastos e capo del vestiarion (la tesoreria imperiale), sotto l'imperatore Isacco II Angelo (regno 1185-1195)[1][2]. Strifno sposò poi Teodora, figlia di Andronico Camatero e sorella dell'imperatrice Eufrosina Ducena Camatera, moglie dell'imperatore Alessio III Angelo (1195-1203) e grazie a questo legame salì alla posizione di megas doux, comandante in capo della marina bizantina, quando quest'ultimo salì al trono[1][2]. Lo storico contemporaneo Niceta Coniata lo dipinge come un uomo di "straordinaria rapacità e rara disonestà" (Guilland), che sfruttò la sua posizione per svendere le vele, le ancore e le altre attrezzature della flotta, fino ai chiodi delle navi[1][2]. Le sue azioni segnarono la fine effettiva della flotta bizantina, che non fu quindi in grado di resistere alla Quarta Crociata pochi anni dopo[1].

In qualità di megas doux, fu anche governatore della provincia unita di Hellas e del Peloponnesos (Grecia continentale meridionale), e in questa veste si recò ad Atene intorno al 1201-1202 per contrastare il potere nascente di Leone Sguro, un signorotto locale divenuto sovrano autonomo. Non sembra che sia riuscito a controllare Sguro, ma il metropolita di Atene, Michele Coniata, compose comunque un encomio in suo onore[1][2]. Sopravvivono tre sigilli di Strifno[2], oltre a un grande anello d'oro smaltato, forse donatogli in occasione della sua nomina a megas doux[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Brand & Cutler (1991), p. 1968.
  2. ^ a b c d e Guilland (1967), pp. 546–547.
  3. ^ Ross (2005), pp. 108–109.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]