Menuet antique

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Menuet antique
CompositoreMaurice Ravel
TonalitàFa diesis minore
Tipo di composizioneMusica per pianoforte
Numero d'operaOp. 7
Epoca di composizione
  • 1895 pianoforte
  • 1929 orchestra
Prima esecuzione
Pubblicazione1898, Parigi, Enoch & Cie.
AutografoCollezione Madame Alexandre Taverne
DedicaRicardo Viñes
Durata media6 min
Organico
Movimenti
Un movimento
Maestoso

Menuet antique, Op. 7 in Fa diesis minore, è un brano per pianoforte solo del compositore francese Maurice Ravel scritto nel 1895; in seguito il pezzo fu orchestrato dallo stesso Ravel nel 1929.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1895 Ravel, studente del Conservatorio di Parigi, fu allontanato dai corsi poiché, da regolamento, per tre anni consecutivi non aveva ottenuto diplomi o menzioni. Egli tuttavia non si perse d'animo e continuò a scrivere. La sua prima composizione importante fu il Menuet antique che, come disse l'autore stesso, fu anche la sua prima opera pubblicata[3]. Ravel scrisse il pezzo per rendere omaggio a Emmanuel Chabrier che aveva accolto con favore i suoi primi lavori e contribuito a stabilire la sua notorietà nell'ambiente musicale. Il musicista aveva fatto sicuramente riferimento al Menuet pompeux scritto da Chabrier nel 1885[4].
La versione per pianoforte fu eseguita per la prima volta privatamente nel gennaio 1898 da Ricardo Viñes,[2] amico fraterno a cui il compositore dedicò la composizione; Viñes in seguito presentò anche le anteprime di molte altre opere di Ravel. L'esecuzione pubblica del brano avvenne invece il 18 aprile alla Salle Érard sempre eseguita da Viñes. La trascrizione orchestrale fu ascoltata per la prima volta in pubblico l'11 gennaio 1930 con l'Orchestre Lamoureux sotto la direzione dello stesso Ravel.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Il Menuet antique può essere considerato il primo capolavoro di Ravel[4]; è una composizione formalmente piuttosto semplice e si presenta in forma tripartita; la prima parte, indicata con Majesteusement, è il minuetto effettivo seguito dal Trio (Doux) e si conclude con la classica ripresa.
Sull'onda di Chabrier, Ravel dedicò notevole valore al ritmo che nella prima parte è ben rimarcato; nelle sonorità prevalgono le note acute che conferiscono al brano una grande leggerezza e una sonorità argentea, avvalorate dall'uso frequente di staccati. Il Trio, più pacato ritmicamente, ha un tono arcaicizzante dovuto essenzialmente ad un'attenta intonazione modale[4].

La forma del minuetto riappare in alcune delle successive composizioni di Ravel, come il movimento centrale della Sonatine del 1905 e il quinto movimento di Le tombeau de Couperin scritto fra il 1914 e il 1917.

Orchestrazione[modifica | modifica wikitesto]

La versione orchestrale del 1929 è scritta per un'orchestra composta da ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 2 tromboni, tuba, timpani, arpa e archi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Don M Randel, The Harvard Biographical Dictionary of Music, Harvard University Press, 1996, p. 728, ISBN 0-674-37299-9.
  2. ^ a b Burnett James, Ravel, his life and times, Midas Books, 1983, p. 20, ISBN 0-88254-665-1.
  3. ^ Maurice Ravel, Esquisse autobiographique in Revue Musicale, Parigi, Numero unico, dicembre 1938
  4. ^ a b c Enzo Restagno, Ravel e l'anima delle cose, Milano, Il Saggiatore, 2009

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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