Memorie intime

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Memorie intime
Titolo originaleMémoires intimes suivis du Livre de Marie-Jo
AutoreGeorges Simenon
1ª ed. originale1981
1ª ed. italiana2003
GenereAutobiografia
Lingua originalefrancese

Memorie intime (titolo originale: Mémoires intimes) è l'autobiografia dello scrittore belga Georges Simenon. Rimarrà il suo ultimo libro.

Il volume è stato scritto a Losanna, nel cantone di Vaud in Svizzera tra il febbraio e il novembre del 1980, rivisto tra febbraio e marzo e uscito a stampa nell'ottobre dell'anno successivo presso la casa editrice Presses de la Cité. A differenza delle ultime opere di Simenon che risultano dettate e registrate su nastri per poi essere riversate da segretarie in dattiloscritto, questo romanzo è stato scritto a mano dall'autore: il manoscritto su quaderni di scuola[1] è ora parte di una collezione privata, mentre una copia dello stesso è conservata presso i Fonds Simenon dell'Università di Liegi.

Narra la vita dell'autore e della sua famiglia a partire dal suo trasferimento da Liegi a Parigi, intorno agli anni venti del XX secolo, sino al suicidio della figlia di Simenon, Marie-Jo, avvenuto il 19 maggio 1978.

Simenon scrive questo libro per commemorare la figlia, ma è un pretesto, per niente nascosto dallo stesso autore: lo fa principalmente per placare il dolore e i sensi di colpa e in questo modo dà vita a una sorta di grande affresco autobiografico. In appendice all'autobiografia, Simenon ha voluto pubblicare tutti gli scritti della figlia suicida, come omaggio alla giovane.

All'uscita della prima edizione l'avvocato di Denyse Ouimet, ex-moglie di Simenon e madre di Marie-Jo, ottiene che vengano soppresse tredici righe alle pp. 495–96 e sette righe a p. 753[2], ma per non ritirare il libro dalla distribuzione già avvenuta Simenon subisce la condanna a dover apporre sulle righe incriminate una striscia di carta bianca[3].

Sinossi[modifica | modifica wikitesto]

La narrazione inizia dagli anni venti del XX secolo, quando l'autore si trasferisce da Liegi a Parigi e inizia a scrivere i suoi primi racconti che vengono pubblicati a nome dei diversi pseudonimi dell'autore. La prima parte si svolge quindi in Francia e l'autore conosce la prima moglie, Régine Renchon, chiamata confidenzialmente Tigy. Con lei intraprende diversi viaggi in Africa, Asia ed Europa e soprattutto un viaggio in chiatta, la Ginette, quindi sul cutter Ostrogoth, lungo i canali navigabili che consentono alle imbarcazioni di attraversare l'intera Francia, dal canale della Manica al Mar Mediterraneo. A bordo dell'Ostrogoth "nasce" il Commissario Maigret, che contribuisce alla fama e alla ricchezza di Simenon.

Durante la guerra, Simenon e Tigy si trasferiscono in Charente Marittima e poi in Vandea, e nel 1939 nasce il primo figlio di Simenon, Marc. Dopo la guerra i rapporti tra Simenon e Tigy sono ormai ridotti alla pacifica convivenza, ma rimangono uniti per amore del figlio. Si trasferiscono in America, prima in Canada, poi nei dintorni di New York, dove Simenon, cercando una nuova segretaria, conosce Denyse Ouimet, che diverrà la sua seconda moglie e la madre di tre figli dell'autore; nel libro, Simenon parla della seconda moglie senza mai pronunciare il suo vero nome: al suo posto utilizza l'iniziale D[4]. Da New York, Simenon intraprende un viaggio che lo conduce prima in Florida e poi definitivamente in Texas. Poi di nuovo brevemente in California e infine si stabilisce nel Connecticut. Durante queste diverse tappe nascono i figli di Simenon e D., John e Marie-Jo.

All'inizio degli anni cinquanta, torna in Europa (dove nascerà l'ultimo figlio Pierre), prima in Costa azzurra e poi definitivamente in Svizzera. La malattia psichiatrica di D. si paleserà in tutto il suo dramma, e la vita di Simenon e dei suoi figli verrà segnata indelebilmente da tali eventi. Negli anni sessanta conosce infine Teresa Sburelin, un'infermiera di origini friulane che rimarrà accanto a Simenon sino alla morte.

«Sempre, in tutta la mia vita, ho avuto grande curiosità per ogni cosa, non solo per l'uomo, che ho guardato vivere ai quattro angoli della terra, o per la donna, che ho inseguito quasi dolorosamente tanto era forte, e spesso lancinante, il bisogno di fondermi con lei; ero curioso del mare e della terra, che rispetto come un credente rispetta e venera il suo dio, curioso degli alberi, dei più minuscoli insetti, della più piccola creatura vivente, ancora informe, che si trova nell'aria o nell'acqua. [...] Non ho niente da insegnarvi. Ho imparato più io da voi [...] che voi da me.»

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Georges Simenon, Memorie intime. Seguite dal Libro di Marie-Jo, trad. di Laura Frausin Guarino, Collezione La collana dei casi n°54, Adelphi, Milano 2003, pp. 1–228 ISBN 8845917754; Collana gli Adelphi n°359, Adelphi, 2009 ISBN 978-88-459-2450-7.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Simenon ha usato una grafia piuttosto minuta, per decifrare la quale si è dovuto ricorrere a fotografie e ingrandimenti delle pagine. cfr. Pierre Assouline, Simenon, Gallimard, Paris 1996, p. 899.
  2. ^ Assouline, op. cit., p. 905.
  3. ^ C'era scritto qualcosa che aveva detto la figlia a un registratore a cassette (sulla quale era abituata a incidere le sue cose) e che riguardava il rapporto di sua madre con il sesso. cfr. Assouline, op. cit., pp. 906 e segg.
  4. ^ A sua volta lei userà lo pseudonimo di Odile Dessane per scrivere il libro Le Phallus d'or (1981), che ricostruisce senza nominarlo la vita privata di Simenon. Anche Un oiseau pour le chat (1978) è stato un libro di Denyse Ouimet, questa volta firmato Denyse Simenon. Nessuno dei due libri è mai stato ristampato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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