Marina di Ravenna
Marina di Ravenna frazione | |
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Localizzazione | |
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Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°29′00″N 12°17′00″E |
Altitudine | 3 m s.l.m. |
Abitanti | 10 000[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 48122 |
Prefisso | 0544 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | S. Giuseppe Operaio |
Cartografia | |
Marina di Ravenna è una frazione del Comune di Ravenna, situata sul litorale, a 8 km dal centro città. Amministrativamente, è il primo dei Lidi Sud, cioè della serie di località balneari situate a sud del canale Candiano, il canale che collega Ravenna con il mare Adriatico; tale serie prosegue con Punta Marina e termina con Lido di Savio.
Storia
Dalla fondazione fino agli anni Venti la storia di Marina di Ravenna coincide con quella di Porto Corsini.
A partire dal dopoguerra, il borgo di pescatori all'ingresso del porto canale Candiano cominciò a mostrare la propria vocazione turistica: nel 1926 sorse infatti l'Azienda di soggiorno e turismo. Per dare un ulteriore impulso a sottolineare la vocazione turistica del luogo, si decise di chiamare l'agglomerato urbano situato sul lato destro del canale "Marina di Ravenna". Il paese situato sul lato sinistro - all'epoca soprannominato ironicamente Abissinia - mantenne il nome di Porto Corsini.
Nel 1929 fu inaugurata la locale stazione della Guardia di finanza del mare. Negli anni Trenta venne fissato l'assetto urbanistico che sussiste ancora oggi: l'asse principale, Via delle Nazioni, che corre lungo il litorale, e la piazza centrale, oggi intitolata a Dora Markus).
Durante la seconda guerra mondiale Marina di Ravenna fu colpita da un bombardamento aereo che si protrasse dal 6 al 9 luglio 1944. Furono abbattuti il faro, la torre dell'acquedotto, la chiesa e diverse case. Venne affondato il pontile e gli impianti petroliferi annessi.
Nel secondo dopoguerra la ricostruzione fu rapida. Già negli anni Cinquanta furono avviate nuove costruzioni sul litorale e fu costruita la strada che collega Marina di Ravenna con la Strada statale 309 Romea. Lo sviluppo economico raggiunse vette elevate grazie alla promozione della località, meta di un rinnovato movimento turistico.
Oggi Marina di Ravenna rivaleggia con Milano Marittima (Cervia) nella gara per il primato tra le località balneari del ravennate.
Il nucleo originario, attualmente denominato "Fabbrica Vecchia e Marchesato" è in stato di abbandono; si sta studiando un progetto per poterlo recuperare.
Il paese ha un impianto di arrampicata sportiva e un campo di tiro con l'arco. Molto importante è il Museo Nazionale delle Attività Subacque istituito dalla Historical Diving Society Italia.
Inoltre proprio Marina di Ravenna è sede della Carnevali Yachts, una delle più grandi aziende navali d'Italia, e delle società di lavori subacquei che operano presso le piattaforme petrolifere dell'Adriatico.
Luoghi simbolo
Il baretto
Meta popolarissima delle gite domenicali al mare dei ravennati, è un semplice chiosco situato sulla riva destra del Canale Candiano, a poche centinaia di metri dal suo sbocco in mare. Fu aperto agli inizi degli anni Cinquanta dal ferrarese Adriano Sacchetti, che lo ebbe in gestione fino ai primi anni novanta, facendone un luogo di aggregazione e socializzazione per giovani e famiglie.
A causa dei lavori sul molo da parte dell'Autorità portuale, il locale è stato raso al suolo il 14 settembre 2008[2], dopo un'ininterrotta attività cinquantennale.
Si è formato un comitato di cittadini per la sua riapertura.
Piste ciclabili
La serie di piste ciclabili esistenti, in via di potenziamento, fanno parte del più ampio progetto della Ciclovia Adriatica, il lunghissimo percorso ciclopedonale di BicItalia che metterà in collegamento tutte le località della costa adriatica e quindi asse cicloturistico tra il nord e il sud Italia.
A Marina di Ravenna è previsto il passaggio anche del ramo n. 5 di BicItalia: la Ciclovia Romea.
Note
- ^ (Circa)
- ^ La Voce di Romagna, 22 febbraio 2009.