Marcantonio Giustinian

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Marcantonio Giustinian, detto in gioventù Budella d'oro e in eta più matura S. Zuanino (Venezia, 2 marzo 1619Venezia, 23 marzo 1688), fu il centosettimo doge della Repubblica di Venezia.

Figlio di Pietro e Marina, venne eletto il 26 gennaio 1684 e rimase in carica sino alla morte. Uomo di grande cultura (parlava moltissime lingue) ricoprì a perfezione l'ideale di doge di pura facciata, senza grandi ambizioni. Sotto il suo dogato proseguì la guerra iniziata proprio nel 1684 contro i turchi e si fregiò delle numerose vittorie del suo futuro successore Francesco Morosini, all'epoca provveditore militare.

Vita

Uomo di grandissima cultura, s’era distinto come ambasciatore in Francia dove, grazie alla sua grande capacità oratoria, aveva ottenuto numerosi fondi a favore della Repubblica per il proseguo della guerra a Creta (16451669). Ricchissimo, da qui il soprannome giovanile, sin da giovinetto intraprese la carriera politica. Era stato nel Consiglio dei Dieci, aveva ricoperto alcune cariche ma senza mai ottenere incarichi importanti perché ritenuto troppo "mediocre". Non s’era mai sposato e neppure era mai stato con una donna per evitare "peccati", come amava ripetere evidenziando la sua bigotteria.

Dogato

Il 26 gennaio 1684 venne eletto doge sorprendendo alcuni che, poco consci del fatto che Venezia cercasse i suoi capi in persone facilmente manovrabili dai consigli cittadini,credevano che il vincitore sarebbe stato Francesco Morosini. Dopotutto,in fondo,questa idea fu azzeccata:il Morosini infatti poté condurre le campagne militari del 1686 e del 1687, accrescendo la sua gloria. In effetti fu proprio il doge "ombra" Morosini a catalizzare l'attenzione visto che in pochi anni,con una flotta dalle dimensioni e dai mezzi ridotti,riuscì a batter più volte i turchi ed ad conquistare le isole di Santa Maura, Prevesa, Kalamata, Navarino... Quegli anni furono considerati esaltanti dopo tanti secoli in cui i veneziani avevano dovuto subire sconfitte od attendere per decenni risultati di assedi ed ottemperare ad onerosi trattati di pace. Le armate veneziane parevano imbattibili e nulla pareva fermarle. Il doge, uomo modesto che mai avrebbe potuto davvero sperare di competere in qualche modo con il Morosini, si limitò a indire feste e banchetti,recandosi in chiesa con tanta frequenza da esser chiamato S. Zuanino o anche il "doge dei Te Deum". Visse i quattro anni e mezzo di governo senza prendere decisioni se non con l'assistenza dei consiglieri ed attirandosi qualche critica per questo dal popolo. Quando il 23 marzo 1688, dopo una fallita operazione chirurgica, morì, il popolo non lo rimpianse, scaricando su di lui le colpe delle cose che andavano male. A lungo, dopo il suo funerale, si diffuse una poesia che ironizzava sui cognomi dei due medici curanti, Ton e Dolfin (Tonno e Delfino), dicendo che il doge era stato ucciso da due pesci non molto buoni.

Predecessore Doge di Venezia Successore
Alvise Contarini 1684-1688 Francesco Morosini
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