Locomotiva da manovra

Nella tecnica e nell'organizzazione delle ferrovie si definisce locomotiva da manovra un particolare tipo di locomotiva a vapore, elettrica o termica atta al servizio di manovra e smistamento dei veicoli ferroviari o tranviari negli scali, nei parchi ferroviari o nei raccordi industriali, non per muovere treni sulle lunghe distanze.
La locomotiva prende tale nome in quanto sintetizza l'effettivo tipo di servizio per cui è progettata e costruita. Una locomotiva da manovra infatti è dotata di caratteristiche differenti da quelle atte all'effettuazione dei treni, avendo relativamente poca potenza ma con un elevato sforzo di trazione iniziale a per mettere in modo velocemente i carri pesanti. Le locomotive di manovra hanno ingranaggi tali da produrre elevato momento meccanico ma sono limitati a basse velocità massime e hanno ruote motrici di piccolo diametro. Un ulteriore accorgimento è spesso la lunghezza ridotta che permette il movimento anche in corti raccordi tronchi delle stazioni e la giratura mediante piattaforme girevoli di piccolo diametro. Le locomotive di manovra sono gli equivalenti nella ferrovia dei rimorchiatori.
Se si tratta di una locomotiva a vapore ha un carico di carbone in genere posto dietro la cabina di guida in un cassone metallico con un'apertura calibrata[non chiaro] in basso all'interno della cabina di guida assumendo le caratteristiche di una locomotiva-tender; ciò facilita l'impiego di un solo agente di condotta. Con l'abbandono della trazione a vapore le locomotive da manovra sono state costruite in grandissimo numero con motore termico a motivo della sua versatilità d'uso su ogni tipo di linea e raccordo. Solo per l'impiego nei grossi scali elettrificati hanno trovato impiego piuttosto limitato le locomotive da manovra elettriche.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
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