Linux Terminal Server Project

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Schema di una rete LTSP

LTSP (Linux Terminal Server Project) è un software libero atto a centralizzare una rete di computer GNU/Linux. In una rete di questo tipo i client sono in grado di avviarsi via rete senza alcun sistema operativo precedentemente installato, o persino senza disco rigido, ed essere unilateralmente gestiti in modo centralizzato da un server.[1]

Caratteristiche dei client[modifica | modifica wikitesto]

In una rete LTSP è possibile configurare due differenti tipi di client: i thin e i fat client, solitamente a seconda delle risorse hardware a disposizione sugli stessi.

Thin client[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Thin client.

Il thin client prevede caratteristiche hardware minimali, in quanto è utilizzato come proiezione visiva della sessione e dei processi instaurati sul server.

Il suo funzionamento è approssimativamente il seguente:

  • Il BIOS del thin client sarà configurato per effettuare l'avvio via rete, ovvero tramite Preboot Execution Environment;
  • Il thin client effettuerà richieste DHCP (o a volte BOOTP) al server centrale;
  • Il server risponde con: indirizzo IP, gateway, server DNS e percorso per lo scaricamento del kernel;
  • Il client scaricherà il kernel (che spesso si tratta di un bootloader derivato da SYSLINUX) attraverso il protocollo TFTP);
  • Il client scaricherà anche il ramdisk iniziale (initrd), preparato appositamente con gli script di avvio;
  • Il client provvede ad avviare il kernel: in questa fase il client inizia ad essere indipendente, e solitamente ri-effettua una richiesta DHCP;
  • Il client carica in RAM il ramdisk iniziale e monta una cartella remota dal server utilizzando il protocollo NFS, per poter accedere a software non incluso nel limitato ramdisk iniziale;
  • A seconda di come configurato potrà avviare un client X.Org, un client terminale, una sessione bash locale, un client RDP (per i client Microsoft Windows) o altri.

La peculiarità di questo sistema è che sui client non deve essere installato niente, fatta eccezione per il software di avvio di rete, che molti BIOS, schede di rete e schede madri integrano nativamente.

Nel caso non fosse presente il suddetto software di avvio di rete integrato esistono progetti come Etherboot e Netboot che si prefiggono lo scopo di preparare ROM per i chip delle varie schede. C'è da menzionare anche il progetto Rom-o-matic Archiviato il 3 febbraio 2007 in Internet Archive., "un'interfaccia web" per Etherboot, dalla quale si possono scaricare anche immagini avviabili per dischi fissi, cdrom, floppy disk e quant'altro.

Fat client[modifica | modifica wikitesto]

Il fat client all'avvio scarica dal server un'immagine completa del sistema, diventando in grado di rendersi indipendente dal server e non appesantirlo. Il fat client sfrutta quindi le proprie caratteristiche hardware.

Dispositivi locali[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ultima versione di LTSP esiste anche il supporto ai dispositivi locali come CD-ROM, floppy disk, dischi fissi, e unità USB. È anche possibile usufruire dell'audio locale grazie ad un mini server ALSA inserito all'interno del ramdisk.

Vantaggi[modifica | modifica wikitesto]

Gestione
Non occorre mantenere il software di un'intera rete di computer, basta mantenere solo il software sul server;
Trashware
È possibile recuperare computer in stato di obsolescenza;
Energia elettrica
Esistono thin client che abbattono notevolmente l'energia richiesta (~ 14 Watt a stazione) rispetto a una comune workstation che in media utilizza dai 100 ai 200 Watt.[2][3]

Svantaggi[modifica | modifica wikitesto]

Carico di rete
La banda a disposizione per ogni client deve essere almeno 54Mbps, meglio se 100, a causa del traffico della sessione grafica di X.org;
Interruzione del servizio
Se il server dovesse smettere di funzionare tutti i client non funzionerebbero più. Un sistema di cluster implementato a dovere ovvierebbe a questo problema;[4]
Carico del server
Il server deve essere all'altezza del carico che deve gestire (parametri importanti sono una potenza di calcolo adeguata, RAM a sufficienza e velocità dei dischi accettabile).[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Key Benefits of LTSP, su ltsp.org. URL consultato l'11 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2014).
  2. ^ (EN) Thin Clients, su disklessworkstations.com. URL consultato il 28 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2016).
  3. ^ (EN) Mandee: first LTSP distro for UDOO available for download, su udoo.org. URL consultato il 28 aprile 2016.
  4. ^ (EN) LTSP Cluster, su ltsp-cluster.org. URL consultato l'11 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2014).
  5. ^ Ubuntu LTSP, su wiki.ubuntu-it.org. URL consultato l'11 marzo 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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