Leopoldamys siporanus

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Ratto gigante dalla coda lunga delle Mentawai
Immagine di Leopoldamys siporanus mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Sottordine Myomorpha
Superfamiglia Muroidea
Famiglia Muridae
Sottofamiglia Murinae
Genere Leopoldamys
Specie L.siporanus
Nomenclatura binomiale
Leopoldamys siporanus
Thomas, 1895
Sinonimi

Rattus soccatus

Il ratto gigante dalla coda lunga delle Mentawai (Leopoldamys siporanus Thomas, 1895) è un roditore della famiglia dei Muridi, endemico delle Isole Mentawai.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di grandi dimensioni, con lunghezza della testa e del corpo tra 252 e 282 mm, la lunghezza della coda tra 301 e 318 mm, la lunghezza del piede tra 51 e 55 mm e la lunghezza delle orecchie tra 24 e 28 mm.[3]
La pelliccia è ruvida, rigida e spinosa, particolarmente sulla schiena, il colore delle parti superiori è rossiccio brizzolato. La testa è nerastra. Le parti ventrali sono bianche, con una linea di demarcazione netta sui fianchi. Le parti dorsali delle mani e dei piedi sono simili al dorso, mentre i lati sono bianchi. Le orecchie sono arrotondate e praticamente prive di peli. La coda è molto più lunga della testa e del corpo, è spessa, con la metà terminale bianca e con circa 7-8 anelli di scaglie per centimetro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie arboricola.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nelle Isole Mentawai: Pagai del nord, Pagai del sud, Sipora e Siberut.

Vive nelle foreste pluviali tropicali di pianura.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato l'areale ristretto e il declino continuo del proprio habitat,, classifica M.siporanus come specie in pericolo (EN).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Ruedas, L., Lunde, D., Musser, G. & Aplin, K. 2008, Leopoldamys siporanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Leopoldamys siporanus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Musser, 1981.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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