Legge 19 luglio 1902, n. 242

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La legge 19 luglio 1902, n. 242 (detta anche legge Carcano dal proponente Paolo Carcano, Ministro delle Finanze durante il Governo Zanardelli è una legge del Regno d'Italia riguardante il lavoro femminile e dei bambini. La norma, salvo lievi modifiche, fu applicata fino al 1936[1] quando fu introdotto il R.D. 7 agosto 1936, n. 1720.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La legge che precedentemente si occupava del lavoro minorile era la Legge Berti del 1886. Essa fissava come limite di età per l'ammissione al lavoro i 9 anni, e proibiva i turni notturni ai minori di 12 anni. Inoltre regolava il lavoro delle donne negli opifici.[1] Questa legge non fu mai del tutto applicata e non vennero mai nominati ispettori da parte dello Stato per verificarne l'applicazione.[1]

Nei successivi 16 anni le spinte dei movimenti operai e dei movimenti femminili portarono il Partito Socialista Italiano a impegnarsi per una legge più protettiva, dunque si giunge alla legge del 1902.[1]

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

La legge unificava in una disciplina igienico-sanitaria, e assai lacunosa, la tutela delle donne e dei fanciulli.[2] Questa fissava a 12 anni il limite di età per l'ammissione al lavoro dei fanciulli. Lo Stato con una Commissione avrebbe decretato quali lavori particolarmente pericolosi e insalubri sarebbero stati vietati ai minori di 15 anni.

Per quanto riguarda le donne la legge fissava un massimo di 12 ore di lavoro giornaliere, con una pausa di due ore, e vietava per le donne minorenni il lavoro notturno. Fu introdotto per la prima volta il congedo di maternità, che consisteva alle donne in un riposo obbligatorio di quattro settimane dopo il parto,[3], ma non prevedeva alcuna sospensione precedente al parto[2]. Alle puerpere veniva anche permesso l'allattamento, o in una "camera d'allatamento" dello stabilimento (obbligatoria per gli stabilimenti con almeno 50 operaie[2]), o con l'uscita dal posto di lavoro nei modi e tempi definiti da un regolamento interno.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d P. Cendon, Il diritto privato nella Giurisprudenza - Lavoro II Il lavoratore, UTET Giuridica, 2009. ISBN 9788859804437.
  2. ^ a b c Anna Colella, Figura di Vespa e leggerezza di farfalla. Le donne e il cibo nell'Italia borghese di fine Ottocento, Giunti Editore, 2003. ISBN 8809032950
  3. ^ V. Longo, I confini della cittadinanza. Genere partecipazione politica e vita quotidiana, GRUPPO DI RICERCA SULLA FAMIGLIA, 2010. ISBN 9788856833140.
  4. ^ Luciano Malfer, Family Audit: la nuova frontiera del noi. Linee guida per la certificazione aziendale, Franco Angeli Edizioni, 2010. ISBN 9788820414573

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]