Layla, ma raison

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Layla, ma raison - Majnun Layla
Titolo originaleLayla, ma raison - Majnun Layla
Lingua originaleArabo
Paese di produzioneTunisia
Anno1989
Durata90 min
Generedrammatico
RegiaTaieb Louhichi
SceneggiaturaTaieb Louhichi, André Miquel dall'omonimo romanzo di André Miquel
Casa di produzioneTanit Productions, CAAIC, ENPA, Atria Films
FotografiaRamón Suàrez
MontaggioMoufida Tlatli
MusicheEgisto Macchi
Interpreti e personaggi

Layla, ma raison - Majnun Layla è un film di Taieb Louhichi del 1989 tratto dall'omonimo romanzo di André Miquel che reinterpreta una leggenda araba del VII secolo "Layla and Majnun".

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Pazzamente innamorato di Layla, Qays decide di cantare in versi il suo amore, ma ciò è assolutamente vietato dai costumi tradizionali arabi. I genitori tentano invano di farlo desistere dall'immorale proposito. Così Layla si troverà a vivere in forzato isolamento e Qays a vagare disperato nel deserto, gridando il suo amore. Un ennesimo incidente separa per sempre i due innamorati: Layla è costretta a sposarsi e Qays, ormai completamente pazzo (Majnun, significa appunto "folle"), rifiuta ogni contatto col mondo.

Tematica[modifica | modifica wikitesto]

Il tema classico dell'amore impossibile, dell'amour fou che si trasforma in morte, ha come scenografia ideale un maestoso deserto continuamente attraversato da uomini e cavalli. Layla è l'eroina assente, l'oggetto del desiderio che prende corpo attraverso i componimenti poetici di Qays. Il film gioca sulla dicotomia tra la dimensione nascosta, prigioniera e sottomessa di Layla e la poesia d'amore a lei dedicata, che espone pubblicamente il suo corpo, infrangendo le regole di una società maschilista che impone alle donne uno spazio ristretto e privato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo 1º Festival del cinema Africano, 1991, Centro Orientamento Educativo, Milano

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]