Lago di Devero

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Lago di Dévero
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Verbano-Cusio-Ossola
ComuneBaceno
Coordinate46°20′31.82″N 8°17′41.1″E / 46.342173°N 8.294751°E46.342173; 8.294751
Altitudine1 856 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie1[1] km²
Profondità massima40[1] m
Profondità media20[1] m
Volume0,016[1] km³
Idrografia
Origineartificiale
Bacino idrografico25,73[1] km²
Immissari principalirio d'Arbola
Emissari principalirio d'Arbola
Ghiacciatoin inverno
Isolesi
Mappa di localizzazione: Italia
Lago di Dévero
Lago di Dévero

Il lago di Dévero o Codelago[2] (dal dialetto ossolano lac d'co d'lag, che significa lago in capo al lago) è un lago artificiale della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, situato a 1856 m s.l.m. all'interno del Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il lago di Devero visto dalla diga.

Si presenta oggi come un grande bacino lacustre circondato da vasti boschi di larici ed è meta di numerosi turisti sia durante l'estate sia durante il periodo invernale, momento in cui è possibile attraversare il lago ghiacciato muniti di ciaspole o sci. Sono previsti diversi itinerari di trekking che, partendo dall'Alpe Devero e da Crampiolo, costeggiano il lago in tutto il suo perimetro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diga di Codelago.

La diga è stata costruita in due fasi: tra il 1908 ed il 1912 e tra il 1921 ed il 1924[3]. Sul lato sinistro orografico del Montorfano negli stessi anni è stata edificata anche la piccola diga della Forcoletta. Sono presenti pertanto due sbarramenti (diga est e diga ovest) per un invaso complessivo di 16 milioni di metri cubi d'acqua.

Pianboglio[modifica | modifica wikitesto]

Il lago innevato

A Pianboglio (1980 m), a monte del lago di Devero, nel 1917 venne costruita una traversa sul rio d'Arbola. Questa doveva affiancare la sottostante diga di Codelago. Venne edificata in terra, con nuclei interni in argilla e muri a secco di protezione. Il progetto, tuttavia, fallì al primo tentativo di invaso, a causa della formazione di sorgive e assestamenti a valle. Per tale motivo, considerata anche la scarsa importanza dell'opera, la traversa venne sbrecciata e abbandonata[3]. Ancora oggi, percorrendo la strada sterrata che conduce all'Alpe Forno, sono visibili i resti di tale sbarramento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Mosello, 161.
  2. ^ Pietro Baroni, Montagna per tutti, Touring Editore, 2004, p. 92.
  3. ^ a b Barbero, 62.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosario Mosello, Ricerche idrochimiche sui laghi delle valli Ossola e Sesia, Verbania, Istituto Italiano di Idrobiologia, 1994.
  • Luigi Barbero, Codelago, o lago del Devero, Scenari - Valli Antigorio Divedro Formazza, 2006, suppl 62, 62-63.

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