Ladislao da Gielniów

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Beato Ladislao da Gielniów
 

Sacerdote francescano

 
NascitaGielniów, 1440 circa
MorteVarsavia, 4 maggio 1505
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione11 febbraio 1750 da papa Benedetto XIV
Ricorrenza4 maggio

Ladislao da Gielniów, al secolo Giovanni (Gielniów, 1440 circa – Varsavia, 4 maggio 1505), è stato un presbitero polacco dell'Ordine dei Frati Minori. Fu beatificato, per equipollenza, da papa Benedetto XIV nel 1750.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò teologia e filosofia a Cracovia ed ebbe come compagni Giovanni Canzio e Simone da Lipnica.[1]

Abbracciò la vita religiosa tra i francescani osservanti del convento di Varsavia ed emise la sua professione dei voti il 1º agosto 1457.[2]

Fu più volte ministro provinciale e prese parte, per due volte, ai capitoli generali dell'ordine celebrati in Italia; riformò gli ordinamenti della provincia, approvati nel 1498 dal capitolo generale di Urbino.[2]

Si dedicò alla predicazione delle missioni al popolo e compose poesie e canti; inviò i suoi frati a evangelizzare la Lituania. Morì nel 1505.[2]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Crescendo la sua fama di santità, l'arcivescovo Konarski di Cracovia ne fece la traslazione delle reliquie.[2]

Il suo culto fu confermato da papa Benedetto XIV il 11 febbraio 1750 e il 19 agosto 1753 il beato fu annoverato tra i patroni di Polonia e Lituania.[2]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 4 maggio.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Witold Malej, BSS, vol. VII (1966), col. 1067.
  2. ^ a b c d e Witold Malej, BSS, vol. VII (1966), col. 1068.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 376.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.
  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.

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Controllo di autoritàVIAF (EN291228939 · ISNI (EN0000 0000 5490 6466 · BAV 495/223601 · CERL cnp00405355 · LCCN (ENn94043553 · GND (DE119310171 · BNF (FRcb12120678m (data) · WorldCat Identities (ENviaf-471149294403380522654